«Vedere Oltre è un messaggio solidale che vogliamo lanciare. Invitiamo a conoscerle le persone e ad avere un approccio naturale, bisogna riuscire a creare una parità abbattendo la barriera della disabilità. Io ti tratto come un essere umano. Da qui “Vedere Oltre”, perché è vedere oltre il disagio». È il messaggio di Giovanni Avallone, allenatore dell’associazione “Quarto Tempo” di Firenze, che lavora da molti anni con giovani non vedenti e ragazzi ad esclusione sociale e che domenica, alle 18, lancerà dalla scuola calcio Arci Scampia il primo quadrangolare di calcio a 5 Non vedenti. Si tratta di semifinali e finali, che si disputeranno tra le squadre di Firenze, Roma, Bari e Caserta. Una bella iniziativa sociale che la scuola calcio di Scampia, sempre attenta ai valori di solidarietà e di integrazione, ha accolto con grande entusiasmo, dopo una telefonata di Avallone alla scuola. «Fummo contattati dall’allenatore che seguiva le nostre attività sportive su Facebook – racconta Antonio Piccolo, presidente della scuola calcio – ma anche le iniziative sociali e di legalità che organizziamo nel corso dell’anno. Venne a conoscerci a Scampia e stette un paio di giorni con noi, rimase entusiasta della nostra realtà e dei nostri ragazzi. E così ci chiese di portare la sua squadra di non vedenti sui nostri campi di calcio». E aggiunge: «sarà un bel momento di relazione e di integrazione con i tantissimi ragazzi che frequentano la scuola. È la prima volta che vedranno ragazzi non vedenti che vanno a cento all’ora. Sarà una esperienza nuova e significativa per loro, appunto, di “Vedere Oltre”». Una manifestazione sportiva molto importante in una scuola calcio che lavora da oltre trent’anni con oltre 500 ragazzi del quartiere, rappresentando un punto di riferimento sociale e sportivo per tante famiglie. «Sono venuto a conoscere questa realtà – spiega Avallone - per vedere come lavoravano con ragazzi a rischio esclusione sociale. Il nostro è solo un inizio, poi faremo altre manifestazioni a Caserta, a Castelvolturno, a Caivano e poi ci sposteremo in altre regioni d’ Italia». Oltre 50 persone non vedenti in campo, tra i 18 e i 40 anni, che si sfideranno sul rettangolo verde. Una giornata che si concluderà con una premiazione ed una cena preparata dalle mamme della scuola calcio. «Vogliamo portare qualcosa di unico, di storico che a Scampia non c’è mai stato: il calcio non vedenti. La gente immagina il non vedente come qualcuno che va piano, come una persona che ha sempre bisogno di supporto - spiega ancora - Quello del calcio non vedente è un’altra cosa: potersi muovere alla massima velocità liberamente, seguendo il principio delle regole, perché il portiere vede e gli altri vedono in porta. La possibilità di correre senza un bastone, come una persona normale. Ecco rimarranno tutti a bocca aperta. E sono convinto che la popolazione di Scampia risponderà molto bene a questo evento, arriveranno tante persone da Caserta, da Salerno, da Roma, da Bari, da Firenze».