La ministra dell'Agricoltura, Teresa Bellanova, ha scritto al premier Giuseppe Conte e al collega degli Esteri, Luigi Di Maio, per sollecitare un urgente rafforzamento del dialogo con l'amministrazione Usa sul pericolo di dazi all'agroalimentare italiano. La ministra ha spiegato come le misure mettono "in serio pericolo posti di lavoro, imprese, famiglie di interi territori". Per questo ha chiesto a Conte e Di Maio di "agire preventivamente" ipotizzando un rafforzamento della promozione negli Usa del "vero made in Italy", visto che quello falso "costa al sistema paese 100 miliardi l'anno". "Io sono convinta che non possano essere gli agricoltori italiani a pagare il prezzo piu' alto per lo scontro sugli Airbus", ha sottolineato la Bellanova, "ma deve essere tutto il governo a muoversi per provare a sminare questa situazione". Il settore agroalimentare, ha ricordato il ministro, "ha gia' pagato un miliardo di euro a causa dell'embargo russo. Se fosse penalizzato sul mercato americano e con la Brexit ancora incerta, si aprirebbe una fase di complessita' che va anticipata con ogni mezzo". Il ministro renziano ha ricordato che gli Usa sono "il mercato di sbocco" piu' importante per i vini e le produzioni di qualita' italiane come il pecorino romano. Se si chiudesse quello spazio "saremmo davanti ad un rischio enorme con ricadute pesantissime e in situazioni di questa natura la rabbia potrebbe essere incontrollabile". Nel mirino potrebbero finire pasta, Parmigiano Reggiano e Grana Padano, e l'olio vergine d'oliva. Per la Bellanova va esteso il numero di Dop rispetto alle 41 gia' protette e bisogna fare "un lavoro certosino a Bruxelles per ottenere maggiori tutele". A conferma, è arrivata anche un'analisi della Coldiretti, sulla base dei dati Istati. "Il rischio dei dazi del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump si abbatte sul record storico del Made in Italy negli Stati Uniti che, con un balzo del +8,3% nei primi otto mesi del 2019, sono il principale mercato di sbocco fuori dai confini europei". E' quanto emerge, inoltre "Dopo il verdetto del Wto gia' ad ottobre gli Stati Uniti - spiega la Coldiretti - potrebbero pubblicare nel registro Federale la nuova lista di prodotti europei da colpire con aumenti di tariffe fino al 100% che rischiano di frenare pesantemente la crescita del Made in Italy che su quel mercato - sottolinea la Coldiretti - ha realizzato 42,4 miliardi nel 2018, il 10% nell'agroalimentare (4,2 miliardi). Negli Usa quest'anno il Made in Italy è cresciuto fino ad ora piu' del doppio rispetto al mercato mondiale dove l'incremento e' stato del 3,4%. L'Italia - precisa la Coldiretti - potrebbe addirittura essere dopo la Francia il paese piu' colpito e a pagare il conto piu' salato rischia di essere proprio l'agroalimentare con formaggi, vini, salumi, pasta, olio extravergine di oliva, ma anche la moda, le moto e la cosmetica".