Ancora non viene risolto il rebus Umbria. Anche Francesca Di Maolo, la candidata civica di M5S e Pd, si sfila dopo il passo indietro annunciato dalla sindaca di Assisi Stefania Proietti, lanciata nella mischia da Luigi Di Maio. Movimento 5 Stelle e Pd lavorano dunque all'individuazione di un terzo nome, visto che Andrea Fora, caldeggiato da Nicola Zingaretti era stato scartato dai grillini. La scadenza però è vicinissima: sabato 28 liste dovranno essere chiuse e provviste di nome del candidato governatore. La soluzione, assicurano dai vertici dei due partiti, sarebbe comunque a un passo: si continua a trattare e si ragiona su alcuni nomi che dovrebbero consentire di uscire a breve dall'empasse. Bocche cucite sui nomi, per il momento, ma tra i due alleati di governo resta «ottimismo: ci sono i presupposti per chiudere la partita a breve, già nelle prossime ore», assicura all'Adnkronos una fonte di prima linea nelle trattative sull'Umbria. Ma sulle trattative piomba il post di Andrea Fora, che potrebbe fare da terzo incomodo nella corsa per il governatore. «Anche Di Maolo rifiuta la candidatura», scrive l'ex presidente di Confcooperative su Facebook. «A questo punto è chiaro che c'è qualcosa che non va e che deve essere risolta al più presto. Mi prendo qualche ora per riflettere, domattina dirò la mia qui su Facebook». Se Fora decidesse di non fare un passo indietro,  la coalizione giallo-rossa dovrebbe vedersela con un altro, temibilissimo avversario.