Il leader laburista britannico, Jeremy Corbyn, sente l’odore del sangue e tenta di dare la spallata al neopremier Boris Johnson impantanato nella brexit e con lo spettro minaccioso del no deal che incombe sulla Gran Bretagna.

VERSO IL VOTO DI FIDUCIA Corbyn ha infatti confermato che a settembre con la ripresa dei lavori del Parlamento dopo la pausa estiva chiederà un voto di fiducia sul governo, speculando sulla risicatissima maggioranza di cui dispone il leader tory, appena un deputato.

Se Johnson non otterrà la fiducia dei parlamentari si aprirà una nuova fase: «Cercherò di formare un governo provvisorio per evitare il no- deal e convocherò elezioni generali immediate in modo che il popolo possa scegliere il suo futuro», ha detto intervenendo a un evento del Labour a Corby. A detta del leader dell’opposizione, il Paese «sta andando verso una tempesta politica» e Johnson sta portando il Regno Unito «sull’orlo del pricipizio» di una Brexit senza accordo con la Ue. «Il Labour farà tutto il possibile per impedirlo», ha ribadito.

Anche perché Johnson ha intenzione di mettere immediatamente fine alla libera circolazione dei viaggiatori dall’Unione europea, in caso di no deal.

SENZA ACCORDO STOP ALLA LIBERA CIRCOLAZIONE NEL REGNO L’avvertimento arriva da una portavoce di Downing Street, il quale ha chiarito che se si verificherà il no- deal, il 31 ottobre saranno introdotte nuove leggi «più severe» per gli ingressi nel Paese. Si tratta di un’inversione di marcia rispetto alla posizione tenuta da Londra sull’argomento. «La libertà di movimento come si presenta oggi finirà il 31 ottobre, quando il Regno Unito lascerà la Ue», ha detto la portavoce.

«Dettagli di altri cambiamenti immediati il 31 ottobre per un nuovo sistema d’immigrazione si stanno sviluppando in questo momento».