Aveva 52 anni l’operaio edile morto ieri a Trapani mentre ristrutturava il tetto della Chiesa di San Giuseppe del “Carminello”.

Una strage continua È la 482 esima morte bianca avvenuta in Italia nel primo semestre di quest’anno. Un vero e proprio bollettino di guerra quello pubblicato dall’ Istat, una strage che si ripete ad oltranza, con un aumento di morti sul lavoro del 2,8% rispetto allo stesso periodo del 2018.

«Sono 338 i decessi registrati durante il lavoro da gennaio a giugno, 144 quelli in itinere. Con una media mensile di mortalità pari ad 80 vittime al mese da Nord a Sud: sul fronte della sicurezza manca ancora un impegno concreto di chi deve occuparsi della prevenzione. E questa leggerezza, questa indifferenza, non sono più accettabili. Il cordoglio non basta». Tuona la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan che, commentando i dati emersi dagli “Open data” editi dall’ Inail, non usa mezzi termini e parla di un «quadro sconcertante, su cui bisogna subito intervenire con prontezza e pugno fermo».

Un altro operaio deceduto Ma la strage, purtroppo, continua. E a neanche un giorno dalla sua pubblicazione il “bollettino” Inail va subito aggiornato: questa volta le vittime sul lavoro sono un uomo rimasto folgorato a Monte Cremasco mentre azionava una pompa ad immersione all’interno di un canale ed un operaio di appena 26 anni precipitato da un tetto che stava riparando a Castelfiorentino.

Emergenza nazionale I sindacati parlano da tempo di una vera e propria “emergenza nazionale” che richiede, da una parte, una maggiore capacità di intervento da istituzioni e politica, ad oggi, fin troppi passive e silenti, dall’altra, una sinergia tra vari soggetti al fine di arginare questo “fenomeno devastante”.

E all’appello accorato di Cgil, Cisl, Uil ha fatto seguito la convocazione dei sindacati da parte del Sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon. Un incontro giudicato positivo dal Segretario confederale della Cisl, Angelo Colombini, Responsabile del Dipartimento Salute e sicurezza sul lavoro.

«Dobbiamo intervenire insieme, governo e parti sociali e definire un decreto urgente su alcuni punti ben precisi- ha ribadito Colombini -. In primo luogo sarebbe utile riconoscere una patente a punti a quelle imprese che utilizzeranno al meglio gli appalti e subappalti, rispettando tutte le norme di legge sulla salute e sicurezza. Il secondo aspetto su cui bisogna puntare - ha precisato il sindacalista - è la valorizzazione della Formazione specifica ed analitica dei lavoratori che porti benefit a dipendenti e datori di lavoro. E poi c’ è il piano delle assunzioni: ne proponiamo di nuove per gli ispettorati, per le Asl ma soprattutto quello che auspichiamo è un coordinamento tra i vari ispettori Asl, ispettori nazionali ed Inail. L’ ultima questione che a noi sta particolarmente a cuore è poi il ruolo da assegnare alla commissione permanente: un modello tripartito che veda imprese, istituzioni e sindacati maggiormente rappresentativi diventare un punto di riferimento costante per gestire e valutare tutto il percorso in tema di salute e sicurezza».