Un carcere dove non c’è il solo problema del sovraffollamento, ma anche scarse risorse umane ed economiche. Stanze con muri umidi e pareti scrostate, pochissime docce funzionanti in ambienti con muffa e muri sporchi. I detenuti lamentano la presenza di blatte e topi. I colloqui con il magistrato di Sorveglianza, a mezzo video, sono tenuti alla presenza della Polizia penitenziaria. Vietata la visita al reparto dove vi sono detenuti in regime di 41 bis.

Parliamo di ciò che emerso dalla visita programmata dell’Osservatorio nazionale carcere dell’Unione delle camere penali italiane al carcere di Viterbo. Le camere penali, con un comunicato a firma degli avvocati Riccardo Polidoro e Gian Paolo Catanzariti, responsabili dell'Osservatorio carcere, spiegano che l’istituto potrebbe essere un'eccellenza per gli ambienti in cui si svolge l'attività scolastica e lavorativa e per i grandi spazi all'aperto.

Falegnameria e sartoria, ben attrezzate, dove si lavora per produrre beni per l'amministrazione penitenziaria, nessuna commessa esterna. Una potenzialità sprecata che dovrebbe essere meglio gestita.

Duecento piante di ulivo. L'olio prodotto viene venduto allo spaccio ed il ricavato destinato all'Ente assistenza del personale dell'amministrazione penitenziaria. Due serre, per la coltivazione di semi e germogli.

Solo sei detenuti impegnati per ciascuna attività, con tempi ridotti per mancanza di risorse economiche. Per la costante richiesta si svolgono turni, ma sono pochissimi i detenuti a cui è consentito tale attività. I detenuti sono 572, con una capienza regolamentare di 431 unità. Ma non è, appunto il sovraffollamento il male peggiore dell'istituto. Il passaggio dalla zona uffici e laboratori a quella detentiva è raccapricciante.

Le piccolissime stanze che ospitano i detenuti sono in condizioni vergognose e le docce in comune, di cui solo la metà funzionanti, sono in uno stato inimmaginabile dove la muffa è dappertutto. Due detenuti per stanza, non vi sarebbe la possibilità di una terza presenza. Forse si raggiungono i 3 mq. di spazio a testa, ma comprendendo anche il mobilio. Alcuni detenuti lamentano la presenza di blatte e topi e per quello che è stato visto, vanno creduti. Materassi e cuscini di gommapiuma lercia e rotta. Stato igienico complessivo propedeutico per malattie infettive ed altro. Possibilità per il magistrato di Sorveglianza di avere il colloquio con il detenuto dal suo ufficio, a mezzo video, mentre l'interessato si trova in una stanza attrezzata per il collegamento. Sorprende che a tale attività assista personale della Polizia penitenziaria. Preoccupante il divieto di visitare gli spazi di detenzione del reparto destinato al 41bis.