Sempre maggiore trasparenza per le carceri con le nuove schede informative. Lo ha reso noto il ministero della Giustizia, spiegando che esse sono consultabili sul proprio portale, costantemente aggiornate e compilate dai sistemi informativi dell'Amministrazione penitenziaria centrale e dai referenti d'istituto. Gli stessi referenti controllano anche che i dati provenienti dai sistemi, come ad esempio il numero degli educatori assegnati, aderiscano sempre alla realtà perché spesso gli educatori lavorano per lunghi periodi in altri istituti in virtù di distacchi.

Tra le sezioni maggiormente consultate quelle che riguardano i giorni e gli orari di visita dei parenti ai detenuti. I sistemi da cui provengono i dati sono il Sistema Informativo Anagrafica Penitenziaria e i Sistemi Informativi Gestione Personale. Il trasferimento dei dati da questi sistemi avviene ogni notte mentre l’aggiornamento a cura degli istituti è discrezionale. “È la prima volta che - si legge nella nota - attraverso un’architettura che salvaguarda la massima sicurezza, i sistemi informativi dell’amministrazione penitenziaria praticano la trasparenza dando pubblicità costante al dato. Il risultato più importante è la diffusione finale di dati unici, ufficiali, non mediati. Il nuovo sistema d’aggiornamento è stato pensato per essere progressivamente esteso ad altre tipologie di dati, come i tempi medi di risposta alle richieste dei detenuti. Prossimo obiettivo è la realizzazione di analogo sistema per le strutture della giustizia minorile e dell’esecuzione penale esterna”.

Per una maggiore trasparenza si è battuta per anni Rita Bernardini, membro della presidenza del Partito Radicale che così ha commentato: «Il ministro Bonafede ha mantenuto la parola almeno su una delle richieste che gli abbiamo avanzato in occasione del secondo incontro del 19 marzo scorso. La delegazione del Partito Radicale e dell'Osservatorio Carcere dell'Ucpi gli aveva chiesto, fra l'altro, di aggiornare e implementare le schede online riguardanti i singoli istituti penitenziari, per renderli sempre più “trasparenti” al cittadino. C'è da precisare che questa piccola “riforma” l'avevamo già ottenuta con il precedente governo, soprattutto grazie all'intervento di Santi Consolo, solo che le schede una volta messe in rete non venivano mai aggiornate. Ora ci sono ulteriori informazioni e la dichiarata intenzione di un aggiornamento costante, il che ci fa ben sperare». Ma il lavoro da fare non è finito, precisa l’esponente radicale: «Con l'attuale capo del Dap Francesco Basentini siamo in contatto per aggiungere altri elementi di informazione, per correggere eventuali refusi, e per segnalare direzioni reticenti nel fornire elementi di conoscenza della realtà penitenziaria. Faccio un esempio: occorrerebbe che ogni carcere rendesse pubblico il listino prezzi del sopravvitto con il quale i detenuti hanno a che fare ogni giorno anche per acquistare beni di prima necessità. Sono molti i reclusi che si lamentano dell'esosità dei prezzi e della scarsa possibilità di scelta; e allora perché non rendere pubblico il prezzario per scongiurare abusi delle ditte fornitrici?”.