«Adesso i ladri ci penseranno due volte prima di entrare in casa di altri. La castrazione? Stiamo lavorando per dare ordine e un regime duro per pedofili e stupratori». Parola del leghista Jacopo Morrone, sottosegretario al ministero della Giustizia.

Mattarella ha firmato la legge sulla legittima difesa, con osservazioni precise però. È comunque una vittoria?

Le osservazioni di Mattarella sono condivisibili e non abbiamo mai negato che sia lo Stato a dover pensare alla sicurezza dei cittadini. Tant’è che il vero impegno di questo governo in tema di ordine, sicurezza e giustizia è l’incremento di forze dell’ordine e del loro equipaggiamento. Ma la legittima difesa permetterà a chiunque viene aggredito all’interno della propria abitazione di potersi difendere. Naturalmente noi speriamo non avvenga mai, ma ora, semplicemente, la difesa quando si viene aggrediti è sempre legittima.

Ma cosa cambia rispetto alla norma precedente?

Il fatto di identificare come criminale la persona che entra in casa di altri con un’arma e con la violenza. In quel caso può essere sempre respinto da parte di quella che è la vittima, ovvero chi viene aggredito nella propria abitazione. Questa è, secondo me, la grande distinzione, assieme alla possibilità per chi viene assolto per legittima difesa di avere il rimborso integrale delle spese legali sostenute. Non ci sarà più il risarcimento per i rapinatori che rimangono lesi introducendosi nelle abitazioni, come purtroppo è stato in passato. E poi c’è il tema del grave turbamento, che giustifica la reazione, se vogliamo anche spropositata, rispetto a quella che è l’offesa. Certo, condivido quanto dice Mattarella, cioè che il grave turbamento va valutato in modo obiettivo.

Però anche in passato questa valutazione portava all’assoluzione di chi reagiva.

Sì, in alcuni casi è stato così, ma dopo quanto? Dopo anni di procedimento mediatico e giudiziario e una notevole spesa, rendendo quel cittadino vittima prima della rapina e poi di fronte allo Stato. Ora, invece, verrà indagato, ma il procedimento sarà brevissimo.

Come?

Indicare che c’è sempre il rapporto di proporzione, sicuramente, aiuta chi deve interpretare e applicare la legge a sveltire e identificare la fattispecie, così come definire come legittima difesa la reazione per respingere una intrusione con minaccia o violenza.

Il caso di Monterotondo cosa ci dice rispetto alla nuova norma?

Chi si trova in casa cerca di difendere la propria incolumità, anche se ovviamente bisogna ancora capire nel caso specifico cosa sia avvenuto. Se abbiamo la certezza che quella persona si è difesa perché è stata messa a rischio la propria incolumità, quella è legittima difesa.

Non si rischia di rendere più aggressivi i ladri?

Io penso sia un deterrente. Se lei sa che entrando in casa trova degli agnellini affronta la questione in un certo modo, quando sa che dall’altra parte c’è qualcuno che può respingere la sua intrusione magari ci pensa due volte. Sono ladri, mica stupidi.

Qual è la sua opinione sul tema della castrazione chimica?

Sono convinto che sia necessario aprire una discussione in Parlamento. Spesso quando si parla di questo non sa di cosa si tratti. Dobbiamo dire che è volontaria e che è un percorso di civiltà ed elevamento a esperienze di Paesi democratici europei che la applicano già. È una cura esclusivamente farmacologica e non ha una natura esclusivamente sanzionatoria. Noi depositeremo a breve un disegno di legge. Il nostro scopo è trovare ogni soluzione per sconfiggere la violenza.

Non è un problema culturale?

Il sistema giustizia va avanti grazie alle norme, le forze dell’ordine, l’educazione civica e il sistema culturale. Migliora solo se si fanno tanti passi in tante direzioni. Chi violenta, picchia, minaccia, commette reati e deve pagare dopo una sentenza in un istituto penitenziario.