«La preoccupazione» arriva dall’Alto commissario Onu per i diritti umani, Michelle Bachelet, per le migliaia di civili che restano intrappolati nelle zone colpite dai combattimenti nella capitale libica Tripoli e nei suoi dintorni.

Secondo una nota, la Bachelet ha insistito sulla «necessità urgente di creare corridoi umanitari sicuri per i civili intrappolati» affinché possano lasciare le aree a rischio e si è unita agli appelli per un «cessate il fuoco immediato» e la «ripresa dei colloqui politici». Stando ai dati dell’Onu, da inizio aprile sono circa 42mila gli sfollati a causa dell’escalation militare, mentre migliaia di persone restano intrappolate alla periferia meridionale di Tripoli, comprese le zone di Aziziya, Swani e Ain Zara.

«È particolarmente preoccupante l’escalation di attacchi contro aree residenziali ha detto Bachelet, che ha fatto riferimento a raid aerei, attacchi dell’artiglieria e con razzi - Sono a rischio le vite di migliaia di bambini, donne e uomini».