Joram van Klaveren è un omone sulla quarantina che gli olandesi hanno imparato a conoscere per via delle sue involate contro gli immigrati, in particolare quelli di confessione musulmana che, a suo avviso, avrebbero fatto marcire le radici cristiane del suo paese: «L’Islam è la più grave malattia che ha colpito la civiltà europea negli ultimi cento anni», aveva detto una volta in un talk show.

Con queste tesi radicali è salito alla ribalta della scena politica e nel 2010 è anche riuscito anche a farsi eleggere deputato alla Camera bassa del Parlamento tra le fila del Partito delle libertà ( Pvv), la formazione di estrema destra guidata dal razzista Geert Wilders.

Wilders apprezzava talmente il carisma e la capacità oratoria di van Klaveren che lo ha portato nella cerchia dei fedelissimi, nominandolo addirittura suo braccio destro.

Per anni ha seguito, consigliato, puntellato le violente esternazioni del suo capo contro gli stranieri, lo ha appoggiato durante le implacabili campagne per far bandire il Corano dalle librerie, per vietare il burqa, tassare lo chador, chiudere le macellerie halal, togliere la cittadinanza agli immigrati di seconda generazione che commettono dei reati.

Insomma tutto il collaudato campionario della destra xenofoba che in Olanda viaggia intorno al 15% dei consensi, nonostante un piccolo calo alle elezioni del 2017.

Giovane, grintoso e lanciato verso una carriera politica promettente, Joram van Klaveren aveva tutte le carte in regola per diventare il prossimo leader del populismo olandese e anche se nel 2014 si era allontanato Wilders dopo che quest’ultimo era stato condannato da un giudice per istigazione all’odio razziale.

E invece, per quelle curiose capriole del destino che a volte stravolgono la vita delle persone, ieri si è presentato davanti ai giornalisti per annunciare qualcosa di clamoroso, di incredibile: van Klaveren si è convertito... all’Islam. Sembra quasi uno scherzo o una cattiva sceneggiatura, troppo edificante e meccanica per essere credibile.

Eppure è tutto vero. A rendere questa vicenda ancora più spiazzante il fatto che la conversione sia avvenuta mentre van Klaveren stava scrivendo un libro contro l’Islam.

Lo studio della tradizione religiosa musulmana, intrapreso con lo scopo di attaccarne i principi, ha a poco a poco affascinato l’ex numero due del Pvv che ha visto i suoi pregiudizi sgretolarsi lentamente per far posto a un nuova fede: «Mi sono accorto che la Bibbia e altre opere cristiane erano rimaste nella mia libreria, mentre la mia scrivania era piene di libri sul profeta Maometto. Negli scorsi anni ho avuto una grande avversione per questa religione e non è stato facile ammettere di essermi sbagliato».