Sichiamava Eric Honecker ed è stato il presidente della Germania Orientale dal 1976 fino alla caduta del muro. Tredici anni. Prima di lui c’era stato un altro tedesco tutto d’un pezzo, si chiamava Walter Ulbricht. La Germania Orientale era il paese più ricco del blocco comunista e il più efficiente. Aveva un tasso di criminalità bassissimo. E anche di dissenso politico.

La polizia e i servizi segreti controllavano tutto, malavita e dissidenti, e con grande efficacia. Soprattutto attraverso le intercettazioni telefoniche e ambientali. A tappeto. Peccato che in quel maledetto novembre del 1989 andò tutto a carte quarantotto, il sistema si liquefece, arrivarono gli Occidentali, nacque la grande Germania unificata di Kohl, di Schroeder e della Merkel. Addio intercettazioni. Oggi in Germania le intercettazioni telefoniche sono appena 15 ogni centomila abitanti. Sempre tante, se confrontate per esempio alla Gran Bretagna ( 3 ogni 100 mila) o agli Usa ( 0,5 ogni centomila), ma comunque molto, molto al di sotto a quelle dell’Italia che con 76 ( 5 volte più della Germania, 150 volte più degli Stati Uniti) vanta il primato mondiale.

Però c’è un magistrato calabrese, tutto d’un pezzo anche lui, che sogna di migliorare ancora. Sì, è lui: Nicola Gratteri. Ieri ha dichiarato: «Ogni giorno 4mila carabinieri, anziché stare con le cuffie a sentire le intercettazioni, vanno in giro nelle vesti di messi notificatori». Gratteri, giustamente indignato per questo spreco, fa i conti di come potrebbe usare questi 4000 carabinieri divisi in tre turni di otto ore: 1300 circa a turno, potrebbero fare altre 25.000 intercettazioni al giorno. Da far sfigurare Honecker, Ulbricht e forse anche Kim il coreano.