Scrivo per esprimere il profondo disappunto nonché l’indignazione dell’Autorità Garante che ho l’onore di presiedere rispetto ad alcune affermazioni dell’alpinista e scrittore Mauro Corona nel corso della puntata di “Carta Bianca” dello scorso 30 ottobre.

Nel riferirsi alle persone indagate per la violenza sessuale e la morte di Desirée Mariottini, egli ha utilizzato appellativi quali «neanche bestie» e «vermi putrefatti nel cervello» e ha chiaramente fatto riferimento a una auspicabile castrazione. Pur nel dolore, sconcerto e collera per il grave delitto, non è ammissibile l’utilizzo di un linguaggio simile nei confronti di persone, anche se accusate o colpevoli di reati gravissimi, né sono ipotizzabili forme che riportino al desiderio di vendetta e di annientamento la risposta al reato, facendoci regredire alla pre- modernità e soprattutto negando i valori costituzionalmente definiti.

Il signor Corona non era un interlocutore intervistato per strada, ma un ospite di una trasmissione del servizio pubblico e pertanto sono rimasto particolarmente colpito dal fatto che lei in qualità di conduttrice non lo abbia interrotto, invitandolo a utilizzare un linguaggio diverso, né abbia ritenuto opportuno chiosare quanto da lui affermato. Nessuna persona può essere indicata con quegli appellativi; per nessuna persona può essere auspicata una pena corporale o l’annientamento: ce lo ricordano i nostri Costituenti. Il tutto è invece avvenuto, volgarmente e senza reazioni, in un orario di Garante Nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale grande ascolto e nel contesto di una trasmissione di informazione e di commento che molto può influire sulla costruzione del senso comune. Proprio in un momento in cui il linguaggio - incluso quello politico e finanche quello istituzionale - subisce un inquietante processo di degradazione, gli operatori dell’informazione hanno una grande responsabilità: quella di non dare spazio a opinioni lesive della dignità di ogni persona.

Mi auguro che per il futuro esternazioni riprovevoli come quella sopra citata vengano prontamente stigmatizzate dai giornalisti o dai conduttori.

Cordialmente,

MAURO PALMA