Applicare i magistrati in servizio - al momento solo sulla carta - al Palazzo di giustizia di Bari presso i vari Tribunali pugliesi in carenza d’organico.

Potrebbe essere questa la soluzione tampone ai gravi problemi di criminalità che affliggono molte zone della Puglia. Primo fra tutti il fenomeno del “caporalato” nella piana di Foggia.

Da ormai due mesi i magistrati in forza presso gli uffici giudiziari di via Nazariantz sono in ferie “forzate”. Lo scorso mese di giugno, su proposta del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, è stato approvato un decreto che, preso atto dell’inagibilità dello stabile dove avevano sede Tribunale penale e Procura, stabilisce la sospensione di tutti i processi in qualsiasi fase e grado fino al prossimo 30 settembre. Nel frattempo è previsto di completare il trasloco in una nuova sede.

Che era stata individuata in un palazzo ex Inpdap. M lo stop da parte di Via Arenula rispetto a tale soluzione, avvenuto alla vigilia di Ferragosto, ha rimesso in discussione l’iniziale cronoprogramma, che prevedeva di ultimare il trasferimento entro il 30 agosto. È dunque molto probabile che, dovendo ricominciare le operazioni di reperimento della sede, il governo debba ricorrere a un ulteriore decreto per un nuova sospensione dei termini, e a questo punto c’è da valutare l’impiego delle decine di magistrati che continuano formalmente a essere in servizio a Bari, percependo, pur non lavorando, anche l’indennità di presenza. Gli unici processi che si stanno celebrando in queste settimane sono quelli per criminalità organizzata e terrorismo, quelli con imputati detenuti e con rito direttissimo. Oltre alle udienze di convalida e alle udienze di riesame sulle misure cautelari. Tutto il resto, circa duecento processi al giorno, è sospeso. Da più parti è stata quindi avanzata la proposta di applicare queste toghe in altri uffici pugliesi. Il procuratore di Foggia, ad esempio, ha evidenziato la necessità di almeno tre sostituti per far fronte alle indagini sul caporalato. Il tema dell’applicazione delle toghe potrebbe essere affrontato fra qualche settimana già al momento dell’insediamento del nuovo Csm. Fra i neo componenti togati, peraltro, c’è proprio un magistrato di Bari, Giovanni “Ciccio” Zaccaro, giudice presso la prima sezione penale del Tribunale del capoluogo pugliese, eletto con il cartello progressista di Area.

Zaccaro fu fra i primi lo scorso maggio a far emergere il problema infrastrutturale dello stabile di via Nazariantz.