Senatore Maurizio Gasparri ( Forza Italia) l’asse tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini, a maggior ragione dopo le nuove scintille tra il leader leghista e Luigi Di Maio, regge? L’asse regge assolutamente perché le affermazioni di Salvini sono state molto nette in queste ore rispetto alla difesa dell’alleanza di centrodestra e nei confronti delle pretese di Di Maio che vorrebbe guidare un governo senza avere i numeri per farlo. Quindi, la coalizione del centrodestra regge assolutamente e credo che ci sia da attendere una navigazione coesa. Poi, le difficoltà politiche del governo, dei numeri restano tutte. Però il centrodestra unito è una risorsa per il presente e per il futuro qualsiasi cosa possa accadere. Perché non si può escludere nulla… E cioè?

Non si possono escludere galleggiamenti o navigazioni pericolose, o una prospettiva di nuove elezioni che non sarebbero la risposta che il Paese si attende ma che non si può neppure escludere.

Ecco, non teme che il vero accordo tra Salvini e Di Maio alla fine sia solo per riandare a breve alle urne, così la Lega tenta l’Opa ulteriore su Fi?

Può essere anche questo. Forza Italia ritiene che una risposta di governo sia quella che attendono gli italiani. Ma vedremo come si combineranno i numeri. Si avvia adesso una fase di consultazione e di gestione di questi passaggi che non sarà una fase lampo. Si dovranno consumare molti passaggi, inutile avere fretta perché il quavorrà dro è complesso e non ci potranno essere soluzioni rapide.

Forza Italia potrebbe andare al governo con la Lega ovviamente ma anche con i Cinque Stelle?

Non possiamo escludere nulla. Quello che invece escludiamo è la conventio ad excludendum sia perché la Lega non rompe la coalizione di centrodestra sia perché Forza Italia non potrebbe accettare di essere marginale o all’esterno di un governo di cui non facesse parte. Dopodiché quello che lei ipotizza è uno scenario allo stato impossibile.

Quindi, che fare?

Credo che prima dovremmo sperimentare un governo di centrodestra che cerchi l’appoggio dei singoli parlamentari che ci possono dare i numeri che oggi ci mancano.

Il Pd però ha chiuso l’eventuale “forno”, anche se bisogna vedere quale Pd alla fine prevarrà.

Nel Pd c’è ancora molta confusione, anche nella ricerca della coesione dell’elezione dei vertici del parlamento oggi ( ieri ndr) lo si è visto. Ci ancora un po’ di tempo per capire dove vogliono andare e cosa vogliono fare. Però anche su quel versante vediamo se il forno resterà davvero chiuso. Siamo all’inizio di questa partita.

Intanto, al Colle delegazioni separate del centrodestra, Berlusconi salirà con le due presidenti di gruppo, Annamaria Bernini e Mariastella Gelmini. Anche per evidenziare il segno della novità del ruolo delle donne dentro Fi?

Mi sembra una scelta innovativa che in questa fase sia giusto evidenziare. Questo però non mette assolutamente in discussione la coesione della coalizione di centrodestra.

Ora sembra che lei sia candidato da qualcuno anche al ruolo di coordinatore unico di Forza Italia. E’ così?

Io sono candidato a qualsiasi cosa: alla Regione Lazio, poi alla presidenza del Senato, alla presidenza del gruppo, ora ho letto da qualche parte anche che sarei candidato a coordinatore unico ( sorride ndr). Vorrei evitare di essere candidato a tutto. Intanto, ho cercato e cerco di dare un contributo di razionalità in questa fase di confusione. Il partito ha bisogno di un rilancio, ma non c’è una persona che possa farlo. Io senza perseguire un interesse personale ho dato un contributo di coesione. Non ho obiettivi specifici. Ora serva chi resta con i piedi per terra e lavori in modo disinteressato per risolvere i problemi. Diciamo che in questa fase gente di esperienza serve. Ecco, non è previsto da nessuno statuto, ma io mi candido ad essere un po’ il razionalizzatore della confusione, come ho sempre cercato di fare.