«Il sistema è ormai impazzito», dichiara l’avvocato Salvatore Scuto difensore del sindaco di Milano Beppe Sala a proposito della nuova fuga di notizie che ha riguardato l’indagine Expo.

Avvocato Scuto, ormai lei ed il sindaco venite a conoscenza degli sviluppi del procedimento dalla stampa?

Esatto. Senza entrare in questa sede nel merito delle contestazioni che la Procura generale di Milano ha mosso al sindaco Sala, avocando un fascicolo di cui la Procura presso il Tribunale aveva a suo tempo chiesto l’archiviazione, mi permetto solo di evidenziare che con quella dell’altro giorno siamo arrivati alla quarta fuga di notizie.

Può elencarle?

La prima risale al dicembre del 2016 quando a mezzo stampa venne anticipato che la Procura generale aveva chiesto al Gip la proroga delle indagini a carico di Sala. La seconda risale invece a maggio del 2017 quando l’Espresso diede la notizia che il sindaco era indagato anche per il reato di turbativa d’asta. Il mese successivo, e siamo alla terza, quando il Corriere comunicò che la Procura generale aveva depositato l’avviso di conclusione delle indagini.

Ed infine arriviamo a quella di questa settimana, cioè la notizia che sempre la Procura generale si appresta a chiedere il rinvio giudizio per il sindaco Sala per il nuovo filone d’indagine, contestandogli il reato di abuso d’ufficio in quanto avrebbe affidato alla società Mantovani la fornitura delle 6000 piante del sito Expo senza gara....

Quest’ultimo caso è quello più surreale. L’agenzia non ha anticipato la conoscenza ufficiale di un atto ma, addirittura, una decisione della Procura generale coperta dal segreto e per la quale non è neanche prevista la notifica alla difesa ed alla persona indagata. La Procura generale appresa anch’essa la notizia ha poi provveduto a sanare la situazione depositato la richiesta all’ufficio Gip.

Lei ha parlato di capacità “divinatorie” dell’agenzia. Ma si è fatto un’idea di quello che può essere successo?

Deve essere partito un colpo al cronista dell’agenzia.

Ci spieghi.

Le agenzie di stampa dovevano aver già preparato un pezzo sulla richiesta di rinvio a giudizio per il sindaco Sala. Probabilmente avevano avuto accesso a fonti qualificate ed erano certi che ciò sarebbe successo a breve. Per un errore, il cronista ha fatto il lancio prima che la Procura generale in realtà avesse proceduto al deposito della richiesta al Gip. La notizia è stata, però, in poco tempo ripresa da tutti i giornali.

Non è un esaltante quello che sta succedendo.

Come ho già dichiarato, siamo in presenza di una continuata violazione di norme che prima che tutelare l’indagato, tutelano gli equilibri del processo un tempo denominato giusto.

Lei ha dichiarato che questo processo è anche una persecuzione nei confronti del suo assistito.

Voglio essere chiaro. Io non intendo difendermi sui giornali ma nelle aule d’udienza. Certamente noto che in questo procedimento si stanno creando situazioni molto “particolari”. In quest’ultimo procedimento, il sindaco risponde, in concorso con l’ex manager Angelo Paris, dell’affidamento diretto alla Mantovani della fornitura di 6000 alberi per l’evento. Sala è già a processo per falso materiale e ideologico in quanto avrebbe modificato i verbali della commissione giudicatrice della Piastra, mentre è stata chiesta per lui l’archiviazione per la turbativa d’asta. In quel procedimento abbiamo chiesto il rito immediato ed il dibattimento inizierà il 20 febbraio. Il 2 febbraio dovrebbe tenersi l’udienza preliminare per questo abuso d’ufficio. Proprio il giorno in cui si tiene il procedimento per gli altri imputati nel filone principale e nel quale Sala è stato stralciato avendo chiesto appunto il rito immediato.

Un ingorgo...

Infatti. I due sostituti procuratori generali, Gaballo e Calia hanno già fatto sapere che la loro intenzione è riunire il nuovo procedimento a carico di Sala e Paris con quello principale.

Vi state preparando all’udienza preliminare?

Vediamo se chiedere anche in questo caso il giudizio immediato. L’esito dell’udienza preliminare in generale è alquanto scontato.

Il rinvio a giudizio?

Sì. Tanto vale andare subito a dibattimento.

Il sindaco ha dichiarato di essere molto amareggiato.

E’ difficile dargli torto. Fare l’amministratore pubblico equivale oggi ad essere indagati. Non è una bella prospettiva per chi decide, come nel caso di Sala che era un manager importante e di successo, di mettersi al servizio della collettività. E poi voglio aggiungere un elemento che forse qualcuno si dimentica.

Prego.

Con tutte le difficoltà del caso l’Expo di Milano è stato realizzato ed è stato un successo. Qualcuno pensa a cosa sarebbe accaduto se fosse andato diversamente?