Tutto in una notte: quella di San Siro. Per l'Italia, certo, ma soprattutto per il ct Ventura che a Milano si gioca l'ingresso nella storia del calcio azzurro.  Se infatti dovesse perdere con la Svezia, Ventura sarebbe l'unico ct insieme ad Alfredo Foni a fallire l'accesso alla fase finale dei Mondiali. Foni è infatti il ct del famigerato "disastro di Belfast". Era il gennaio del'58 e l'Italia si giocava lo spareggio che valeva il mondiale svedese (corsi e ricorsi) con l'Irlanda del Nord, squadra tutt'altro che imbattibile. La partita, neanche a dirlo, si chiuse con un 2-1 per gli irlandesi e la carriera di Foni finì lì. "L'errore fu quello di fare una squadra senza centrocampisti", raccontò anni dopo i panzer Guido Vincenzi, possente terzino di Inter e Sampdoria. "Montuori era una mezza punta, gli piaceva segnare. Schiaffino faceva passaggi deliziosi, ma non certo la spola. In mediana cera in tecnico Segato, mentre sa­rebbe stato più utile il coriaceo Chiappella. Inoltre Foni ebbe la brillante idea di fare esordire Invernizzi (e quella fu lunica parti­ta di Robiolina in Nazionale). Con un centrocampo del genere, co­sa potevamo fare noi in difesa?». E oggi il fantasma di Foni agita i sonni di Ventura. Non è infatti un mistero che lo spogliatoio, a cominciare dal blocco juventino più Bonucci e De Rossi, lo abbia quasi commissariato. Il 4-2-4 del ct ha spiazzato soprattutto la vecchia guardia - i cosiddetti senatori - che hanno chiesto al mister una squadra più equilibrata. Ma anche la Fifa trema. La mancata qualificazione degli azzurri a Russia 2018 rischia di costargli una perdita di circa 100 milioni di euro rispetto all'ultima edizione del Mondiale. Fra Rai e Sky la Fifa aveva incassato circa 180 milioni di euro dai diritti tv per il mercato italiano. Senza gli azzurri sarebbe difficile andare oltre gli 80 milioni di euro...