E' uno stato di calma apparente quello che si respira in Catalogna. Madrid procede con il commissariamento del governo catalano evitando infatti qualsiasi forma di violenza. Il governo ha liquidato con un brevissimo comunicato le dichiarazioni dell'ex presidente catalano, Carles Puigdemont, che nella giornata di sabato ha rivendicato un'opposizione democratica all'articolo 155. "Carles Puigdemont è stato destituito a tutti gli effetti - ha infatti fatto sapere Madrid - e ogni valutazione sul suo comportamento spetta alla giustizia". Alcuni media hanno "fissato" a lunedì il possibile arresto di Puigdemont . La procura dello Stato spagnolo infatti presenterà proprio lunedi contro di lui e contro il Governo catalano una denuncia davanti al tribunale supremo per sedizione e ribellione e chiederà misure cautelari. Nel messaggio registrato sabato mattina da Girona, dove risiede, Puigdemont ha ribadito che "l'articolo 155 e un attacco contro la volonta dei catalani" e ha chiesto al suo popolo di "essere pazienti, perseveranti e di avere speranza", rifiutando ogni forma di violenza. Ha inoltre chiesto loro di difendere la dichiarazione di indipendenza adottata nel Parlamento e di farlo con civiltà, attraverso una "opposizione democratica all'applicazione dell'articolo 155" della Costituzione. Il presidente ha dunque rifiutato di accettare la destituzione, ribadendo la sua volonta di andare avanti, continuando a difendere l'indipendenza della Catalogna. Alla giuda del governo catalano è stata nominata Soraya Saenz de Santamaria, la vicepremier con delega ai servizi segreti, protagonista di un'irresistibile ascesa al potere all'ombra di Mariano Rajoy. Giurista di formazione, 46 anni, Soraya non ha potuto impedire, come promesso da Rajoy, la tenuta del referendum di indipendenza, ed e considerata la responsabile della disastrosa repressione da parte della polizia spagnola dei civili ai seggi che ha suscitato indignazione in tutto il mondo. Ma ora diventa la "Vicerè" della Catalogna.