Seggi aperti dalle 7 alle 23 in Veneto e Lombardia. Al voto sono chiamati circa 12 milioni di cittadini, sono chiamati a esprimersi su un referendum per chiedere maggiore autonomia e più competenze delle due regioni rispetto al governo centrale. Nella regione amministrata da Luca Zaia è previsto un quorum del 50 per considerare valida la consultazione, a differenza della Lombardia, dove non è stata inserita alcuna soglia ma si voterà con un sistema elettronico, tramite tablet. Roberto Maroni ne ha messi a disposizione 24 mila, ingaggiando 7mila tecnici pronti a intervenire in caso di necessità. I referendum hanno valore consultivo e in caso di vittoria dei sì i cittadini delegheranno i loro amministratori a trattare col governo per ottenere una maggiore autonomia nell'ambito di 23 materie concorrenti, come sancito dell'articolo 116 della Costituzione.  L'esito della consultazione dipendera' in gran parte dall'affluenza dei votanti. Maroni si è posto come obiettivo superare il 34 per centa (affluenza registrata nel referendum confermativo della riforma del titolo V della Costituzione, che i referendum richiamano). In Veneto Zaia ha invece detto che non si dimetterà in caso di mancato raggiungimento del quorum. E per dare l'esempio, il governatore leghista del Veneto si è presentato al seggio alle sette del mattino.