Mentre l'Italia preme per la sua estradizione, un giudice brasiliano ha concesso la libertà provvisoria a Cesare Battisti, l'ex terrorista di estrema sinistra che era stato arrestato mercoledì a Corrumba, alla frontiera con la Bolivia, mentre cercava di lasciare il Brasile. Il magistrato Josè Marcos Lunardell del Tribunale Federale della Terza regione, a San Paolo, gli ha concesso la libertà provvisoria in cambio del suo impegno a presentarsi mensilmente in tribunale per dimostrare la sua residenza e a non lasciare la città in cui vive, San Paolo, senza l'autorizzazione del tribunale. Battisti ha lasciato nella notte italiana il commissariato di Corrumba, nel Mato Grosso do Sul, ed è rientrato nella sua casa sul litorale di San Paolo, dove risiede. L'ex terrorista dei Pac (Proletari Armati per il Comunismo) è stato arrestato mercoledì nella città al confine con la Bolivia con l'accusa di esportazione di valuta (aveva con se' una somma eccedente i limiti brasiliani, 6mila dollari e 1.300 euro) e riciclaggio di denaro. Poche ore prima, la difesa di Battisti aveva chiesto alla Corte Suprema di impedire una possibile decisione del governo brasiliano di estradarlo in Italia. La richiesta di estradizione non è stata ancora confermata ufficialmente dal governo brasiliano, ma le autorità italiane sono determinate a riportarlo in Italia e ad assicurarlo alla giustizia dopo 36 anni di latitanza tra Francia, Messico e Brasile.