L’ex governatore del Veneto Giancarlo Galan, coinvolto nella vicenda Mose per corruzione, è un uomo libero. Si è presentato dai carabinieri a Bastia di Rovolon ( Padova) per firmare la fine degli arresti domiciliari dopo il patteggiamento con il Tribunale di Venezia ad una pena di due anni e dieci mesi di reclusione e a una multa di 2,6 milioni di euro. Accompagnato da moglie e figlia, si è limitato a dire: «In 15 anni di presidenza della Regione non c’è mai stato un provvedimento, una delibera, un qualsiasi atto amministrativo fatta in cambio di qualcosa». Galan era entrato nell’inchiesta ed arrestato, finendo a lungo in carcere.

Avrebbe ricevuto mazzette per milioni di euro ( mai trovati) per favorire la costruzione delle barriere mobili del Mose. L’ex ministro si sarebbe fatto restaurare anche villa Rodella sui colli Euganei, poi diventata sua abitazione, con il coinvolgimento del Consorzio Venezia Nuova. La villa, che vale tre milioni di euro, è stata ceduta per “saldare” la multa.