Città che vai inchiesta che trovi. Beppe Grillo corre ai ripari e vara un nuovo «Codice di comportamento del MoVimento 5 Stelle in caso di coinvolgimento in vicende giudiziarie». Il “caso Roma” ha cambiato geneticamente il M5s che per la prima volta si è trovato addosso gli occhi di tutti, magistrati compresi. E dall'onestà senza “se e senza ma”, i grillini hanno scelto di cambiare strada, facendo alcuni distinguo e precisazioni. Il nuovo regolamento etico - che domani sarà votato on line da tutti gli iscritti - è apparso oggi sul Blog del comico genovese e si articola in sei punti. La novità più rilevante riguarda la «presunzione di gravità». Il Garante del Movimento e il collegio dei probiviri «valutano la gravità dei comportamenti tenuti dai portavoce, a prescindere dall’esistenza di un procedimento penale», si legge sul Blog. «È considerata grave ed incompatibile con il mantenimento di una carica elettiva quale portavoce del MoVimento 5 Stelle la condanna, anche solo in primo grado, per qualsiasi reato commesso con dolo». Sono inoltre equiparati a una condanna «la sentenza di patteggiamento, il decreto penale di condanna divenuto irrevocabile e l’estinzione del reato per prescrizione intervenuta dopo il rinvio a giudizio». Fin qui sembrerebbe tutto in sintonia con la vecchia retorica grillina della purezza. Ma nel codice vengono anche inseriti principi vagamente garantisti che mettono al riparo il Movimento da eventuali sorprese romane. «La ricezione, da parte del portavoce, di “informazioni di garanzia” o di un “avviso di conclusione delle indagini” non comporta alcuna automatica valutazione di gravità dei comportamenti potenzialmente tenuti dal portavoce stesso», prosegue il testo. Qualora arrivasse un avviso di garanzia sarebbe sufficiente avvisare per tempo «e senza indugio il gestore del sito». In ogni caso, il portavoce può decidere, a tutela dell’immagine del M5s, «di auto-sospendersi dal MoVimento 5 Stelle senza che ciò implichi di per sé alcuna ammissione di colpa o di responsabilità». L'ultima parola resterà sempre a lui: il Garante, Beppe Grillo. L'unico col potere di decidere il destino di ogni singolo iscritto.