Ormai è da tempo che seguendo il dibattito sui social, mi trovo quasi sempre, per le mie opinioni, assimilato alla definizione di "buonista" o anche "finto buonista". Che a rigor di semantica fà di me un buonista finto, quindi un non-buonista, ma lasciamo perdere visto che la logica non è la loro caratteristica. Chi sono loro? Sono i cattivisti. I destinatari degli ineffabili editoriali di Libero e della propaganda xenofoba del segretario della Lega.Una pletora di persone si erge a baluardo della civiltà occidentale scagliandosi contro l'immigrazione, l'islam, la diversità, la povertà (non intesa come problema da combattere, ma come fastidio verso chi suo malgrado ne ha a che fare) e i loro complici un po' minchioni e inconcludenti: i buonisti. Loro i cattivisti invece, da buoni analfabeti funzionali, hanno una soluzione, per ogni male che affligge la nostra società: il carcere, la pena di morte, la ruspa, le deportaz... ehm i rimpatri, fare la guerra agli islamici giacché «non tutti i musulmani sono terroristi, ma tutti i terroristi sono musulmani», che poi è un po' come dire che «non tutti quelli che si masturbano sono stupratori, ma tutti gli stupratori si masturbano». Non comprenderanno mai che il 98% delle vittime dell'Isis e del terrorismo islamico sono persone di fede islamica, che se abbiamo la vicissitudine di vivere in un epoca in cui c'è una porzione di territorio tra i confini della Siria e dell'Iraq governato da un sedicente Califfo forse non è esente da colpe la singolare idea di esportare un po' di sana democrazia, bombardando a dritta e a manca. Subito ti incalzeranno con un: «E allora l'undici settembre? » A nulla varrà ricordare che nessuno degli attentatori era di nazionalità irachena. E poi: «Quindi era meglio lasciare Saddam? » questo punto li esalta, poi però sono sempre i primi a magnificare l'accordo di Berlusconi con Gheddafi che «aveva fermato gli sbarchi di immigrati».A loro non interessa sapere che in Europa, secondo stime Onu, è presente solo il 10% dei sessanta milioni di rifugiati, protagonisti di quella che è la più grande emergenza in tal senso della storia dell'umanità. Contro ogni evidenza si tratterà sempre di «un'invasione capitanata dalla Boldrini alla testa degli squadroni buonisti». Non vacilleranno neanche se gli fai notare che probabilmente i loro figli a scuola hanno compagni, o figli di genitori, che non sono nati in Italia e che non hanno nessuna simpatia per i terroristi, giacché ora hanno imparato su qualche sito che riporta aforismi (pochi di loro hanno la capacità di concentrazione che superi le quattro righe) una nuova parola: la taquiyya, ovvero la possibilità nella tradizione islamica di venire meno ali obblighi religiosi, o addirittura di rinnegare esteriormente la fede. Sono troppo intelligenti per credere che la taquiyya, che per altro è una tradizione valida soprattutto tra gli sciiti che nella comunità islamica in Italia sono una sparuta minoranza, è autorizzata solo quando si trovino in pericolo o per sfuggire ad una persecuzione (cosa per altro prevista anche dapiù evoluti ordinamenti giuridici). Loro risponderanno che è in corso un’invasione con l’avallo del Vaticano di Papa Francesco e dei poteri forti, perché si sa: i poteri forti sono responsabili di ogni malefatta.E gli zingari? Beh, è semplicissimo: basta usare la ruspa e cacciarli al loro paese. Il fatto che molti siano Italiani? Lo risolvono facilmente: «Non esistono zingari Italiani, sono tutti delinquenti». Non avranno il minimo tentennamento neanche una volta edotti che sono, o erano, "zingari": Antonio Banderas (origini kalé), Yul Brinner (rom da parte del nonno paterno, acquistò il titolo di presidente onorario dei rom), Michael Caine (rom romanichael), Charlie Chaplin (romanichael da parte di madre), Joaquin Cortes (kalé Spagnolo), Rita Hayworth (kalé), Elvis Presley (di padre sinto e di madre romanichael), lo scienziato e premio Nobel per la medicina August Krogh (rom). In fondo è un popolo dedito solamente all'accattonaggio, ai furti ed allo spaccio. E di certo non saranno così ingenui da credere che nel corso della storia i popoli si sono mossi, che probabilmente neanche i sanniti o i volsci saranno stati entusiasti quando furono (loro sì) invasi dai romani. Che comunque i primi a muoversi, siamo stati noi verso i loro paesi. Che i trentacinque Euro spesi al giorno per mantenere ogni migrante, loro dicono in alberghi a quattro stelle (che poi ce li vorrei vedere questi cattivisti a vivere in uno di questi "alberghi"), rappresenta un esborso infinitesimale rispetto all'evasione fiscale di questo paese. Alla fine del 2014, Il Giornale ha valutato in 55 milioni al mese il costo della «invasione degli immigrati», definizione che la dice lunga sul fatto che anche questa testata non sia buonista. Anzi, per andare sul sicuro, diciamo pure che il costo ora sia di 60 milioni al mese, con un aumento del 10% rispetto a quanto ipotizzato dallo stesso quotidiano. Un osservatore esterno come Richard Murphy, fondatore del Tax Justice Network, ha calcolato il valore dell’evasione fiscale in 145 Paesi. Per l'Italia, anno 2011, siamo a 183 miliardi di euro che, divisi in rate mensili come quelle del Giornale, fanno 15 miliardi e 250 milioni al mese. Loro sono troppo scaltri per cadere in questo ragionamento.Ricordo quando ero giovane che l'odio sociale era del tutto riservato al mondo della droga nella sue varie declinazioni. C'era chi voleva la pena di morte, ma solo per i grandi spacciatori, chi voleva invece arrestare tutti i drogati e via dicendo. Prima ancora, io non posso ricordarlo ma è comunque un dato storico, la causa di tutti i mali erano i meridionali. Ora le statistiche tendono a confermare che l’uso di droga sia rimasto più o meno stabile negli anni, e pare anche che i meridionali siano addirittura aumentati, ma loro se ne sono dimenticati perché è diminuita "l'emergenza sociale" (la visibilità), soppiantata dalle "trame delinquenziali" di tutte queste persone generalmente con la pelle colorata.Ora, cari cattivisti, lasciate che vi dica una cosa senza rancore e spinto dalla possibilità che possiate migliorarvi attraverso un sano spirito di ricerca: il mondo è più complicato di quanto crediate. Non siamo noi ad essere buonisti ed inconcludenti, siete voi ad essere ignoranti e stupidi. Più stupidi che cattivi.