Si è spento all'età di 92 anni Giorgio Albertazzi, una delle più importanti figure del teatro italiano del Novecento. L'attore si trovava in Toscana nella casa di Pia Dè Tolomei. Lasua ultima apparizione in teatro era stata ne Il mercante di Venezia.Nato a Fiesole il 20 agosto 1923, Albertazzi aveva debuttato nel 1949 con Troilo e Cressida di Shakespeare, sotto la regia di Luchino Visconti. Due anni dopo il debutto nel cinema con il film "Articolo 519 Codice Penale" di Leonardo Cortese. L'anno dopo recitò sia nel Don Camillo di Julien Duvivier che ne Il Mercante di Venezia di Pierre Billon e Giorgio Capitani. Furono però la radio e la televisione a regalargli grande notorietà. Nel 1954 fu protagonista dello sceneggiato Rai Delitto e castigo" e in cui recitò al fianco di Diana Torrieri e Bianca Toccafondi, con la regia di Franco Enriquez.Nel 1956  l'attore toscano fu protagonista in altre prose tv, come Gli spettri di Henrik Ibsen, per la regia di Marco Ferrero, e nel Lorenzaccio di Alfred De Musset. Fino al 1961, anno in cui figura nel cast del film "Morte di un bandito", Albertazzi fu presente nel cast  di  tutti gli sceneggiati di successo prodotti dalla televisione pubblica, come il Re Lear, L'idiota,  Lo zio Vania e molti altri.Tra il 1969 e il 1970, Albertazzi passò alla regia in tv e al cinema. Per la Rai diresse e interpretò Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, ottenendo un enorme successo. L'anno dopo invece diresse il film Gradiva, dove recitò al fianco di una giovane Laura Antonelli.In televisione tornò poi nel nel 1974 con la serie Philo Vance, indossando i panni dell'investigatore creato da S.S. Van Dine. In quello stesso anno recitò nel film La nottata di Tonino Cervi.Da questo momento in poi si dedicò quasi esclusivamente al teatro, pur con qualche apparizionesugli schermi del cinema. In televisione tornò solo nel 1989, con una sua opera, Gli angeli del potere.