A Roma Virginia Raggi è sempre in testa ma Roberto Giachetti recupera un bel po’ di distacco. È questo il quadro che emerge dall’ultimo sondaggio pubblicato da Repubblica. Una boccata di fiducia per il Partito democratico che spera di riaprire una partita considerata persa in partenza. Ma per scalare il Campidoglio ci vogliono energie difficili da trovare nel rush finale. Secondo Demos, l’istituto di ricerca guidato da Ilvo Diamanti, Roberto Giachetti otterrebbe al primo turno il 24,5 per cento, precedendo di poco Giorgia Meloni (col 23,1 per cento), ma ancora ben distanziato da Virginia Raggi, in testa col 30,5 per cento delle preferenze. Ma dai dati pubblicati da Repubblica balza agli occhi un candidato: Alfio Marchini. Nonostante l’abbraccio con Silvio Berlusconi, infatti, il costruttore romano non riesce ad andare oltre l’11,4 per cento. Un risultato tutt’altro che lusinghiero per un concorrente che aspirava al ballottaggio e che fino a pochi giorni fa sembrava essere in grado di contendere la seconda posizione ai candidati di Pd e Fratelli d’Italia. E la rimonta di Giachetti potrebbe dipendere proprio dal tracollo dell’imprenditore, che, in virtù del suo lignaggio familiare, sperava di attingere voti anche da un bacino elettorale di sinistra. Il candidato renziano al momento sembra essere più attrattivo. Soprattutto se si considera l’ottimo risultato che Ilvo Diamanti prevede per Stefano Fassina. Dopo aver scongiurato per un soffio l’esclusione dalla competizione, l’ex viceministro del governo Letta si attesta sull’8 per cento. Numeri che ingolosiscono Roberto Giachetti, convinto di riuscire a chiudere un accordo con la sinistra in caso di ballottaggio.E sulle ali dell’entusiasmo, l’esponente del Partito democratico fa sapere che entro lunedì diffonderà i nomi della sua “squadra di governo”. Un annuncio in realtà posticipato a causa della scomparsa di Marco Pannella. «I nomi ci sono tutti, anzi ce ne sono in più, quindi devo scegliere, devo fare una cernita», assicura il candidato Pd, sicuro «di andare al ballottaggio. Con chi lo vedremo. Mancano ancora 15 giorni, e con il numero di indecisi che c’è, può succedere ancora di tutto». Giachetti è convinto che sarà sufficiente «continuare la mia campagna parlando ai romani dei problemi dei romani, senza occuparmi delle leadership del centrodestra o dei viaggi a Milano della Raggi per discutere cosa fare per Roma». Ma il terreno da recuperare è parecchio e due settimane potrebbero non essere sufficienti.Soprattutto perché, anche in caso di ballottaggio, secondo le rilevazioni di Demos lo scontro tra Pd e Movimento 5 stelle sarebbe ad armi impari. Con i democratici fermi al 45,8 per cento e i grillini al 54,2. Forse, oltre a chiedere «consigli a Totti sulle politiche per lo sport in città e nelle periferie», per recuperare completamente il distacco, Giachetti dovrebbe inserire il capitano giallorosso in Giunta.