Non c’è che dire: è proprio una bella sfida, sulla pelle dell Unione europea, quella a cui stanno dando vita “sovranisti” ed “europeisti”, per una volta d’accordo, nel nome del rigore, dell’intangibilità dei sacri principi di Maastricht, della “bellezza” dell’egoismo politico ed economico. Le due fazioni, hanno finalmente individuato il terreno comune sul quale dispiegare la loro ostilità contro l’Europa meridionale ed in particolare ai danni dell’Italia.

Lo pseudo-nazionalista olandese Geert Wilders ed il primo ministro liberale, anche lui olandese, Mark Rutte, non vogliono sentire ragioni: il Covid ha propiziato l’innaturale alleanza, una sorta di kamasutra politico che vede i due leader uniti nel negare, nell’attuazione del Recovery fund, un congruo aiuto in particolare al nostro Paese.

Coerenti con la loro tradizione di eredi dei pirati, corsari, bucanieri, schiavisti ed usurai, pronti a vendersi a qualsiasi potenza europea tra il XVI ed il XVIII secolo, questi epigoni di una storia ricca di bottini ai danni di nazioni confinanti e poveri di gloria, si sono assunti l’onere di proporsi come baluardi di sobrietà e di intransigenza.

Così l’amico e sodale di Salvini, il sovranista Wilders, può orgogliosamente inalberare uno squallido cartello sul quale è scritto chiaramente: «Non un euro all’Italia», mentre Rutte può aggirare le richieste del governo italiano appellandosi alle ferree leggi che regolano la politica economica europea, alla quale, come è noto, si deroga spesso e volentieri. E non è un caso che Rutte (e del tutto involontariamente Wilders), venga spalleggiato dalla inflessibile Cancelliera scaduta Angela Merkel, la quale furbescamente finge di “comprendere” le ragioni italiane.

La guerra Italo- olandese ha un altro protagonista che tenta di mettere pace: Emmanuel Macron il quale, trovandosi più o meno, nelle condizioni del nostro Paese, si prodiga per sostenere le ragioni italiane, ma senza avversare quelle degli altri protagonisti della baruffa chiozzotta. Una caricatura di Richelieu, insomma.

Dalla singolare vicenda che testimonia una volta di più lo sfascio o, se si preferisce, l’inesistenza dell’Europa, risulta fin troppo chiaro che sovranisti ed unionisti sono appassionatamente intrecciati all’unico scopo di dare l’ultimo colpo di maglio ad un’Europa in balia di tutti venti, aggredita da un morbo letale non meno che dalla voracità di potenze che si servono dell’emergenza geo- politica sanitaria per sferrare l’ultimo colpo a ciò che resta di un Continente frastornato e disfatto. E che proprio liberali e sovranisti lo stiano demolendo sembra uno scherzo della politica, mentre è la prova che quando la politica è asservita ad altri interessi può essere devastante come un vero e proprio conflitto bellico.