La Nazionale di calcio si prepara a una doppia sfida cruciale per le qualificazioni mondiali, ma sul cammino degli azzurri si apre anche un fronte politico. Il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, ha chiesto di valutare il rinvio della partita Italia–Israele, in programma il 14 ottobre in Friuli, alla luce del conflitto in corso a Gaza. «Rinviare sarebbe opportuno», ha dichiarato, accendendo un dibattito che ha già varcato i confini di Coverciano.

Nel frattempo, il nuovo ct Gennaro Gattuso debutta alla guida dell’Italia con due partite decisive: contro l’Estonia a Bergamo e contro Israele, che ospiterà in trasferta a Budapest. «Sono carico a molla – ha detto nell’Aula Magna del Centro tecnico – sento la responsabilità ma non ho paura. Ai ragazzi chiedo entusiasmo, appartenenza e spirito di sacrificio».

Le convocazioni portano volti nuovi come Leoni, Fabbian ed Esposito, mentre l’assenza di Federico Chiesa è stata «una scelta condivisa», come ha spiegato il ct: «Non si sentiva pronto, vuole tornare solo al 100%».

Fuori dal campo resta però la questione sicurezza. Gattuso ha parlato di sé come «uomo di pace» e ha auspicato «una soluzione non solo per Israele, ma ovunque ci siano guerre». La Figc è al lavoro con la Uefa per garantire una partita in sicurezza e per avviare iniziative umanitarie a favore delle vittime civili, palestinesi e israeliane.

Dal Viminale, intanto, fonti del Ministero dell’Interno assicurano che «al momento non sono emersi rischi per l’ordine pubblico» e che la partita si può disputare regolarmente.