«Non possiamo far sì che Putin vinca», perché se ciò accadesse «il mondo sarebbe un luogo più pericoloso per noi tutti». Le parole del Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg pronunciate ieri nel corso di una conferenza stampa a Bucarest al termine del vertice dei ministri degli Esteri dei paesi alleati, sono tra le più dure e risolute da quando è scoppiata la guerra in Ucraina.

Se Putin dovesse vincere sul terreno, ha detto Stoltenberg, questo mostrerebbe ai leader autoritari nel mondo che possono raggiungere i loro obiettivi usando la forza militare e renderebbe il mondo un posto più pericoloso per noi tutti. Per questo, è negli interessi della nostra stessa sicurezza sostenere l’Ucraina».

Secondo la Nato la Russia starebbe perdendo il conflitto e per questo c’è da spettarsi un approccio ancora più brutale da parte dell’esercito di Mosca: «Dall’inizio di questa invasione stiamo assistendo al fallimento di Vladimir Putin» che «sta rispondendo con attacchi ancora più gravi alle infrastrutture del gas per privare gli ucraini di elettricità, acqua e riscaldamento» in modo da «usare l’inverno come arma».

Poi viene ribadito il pieno sostegno alla resistenza di Kiev, politico, economico e militare: «Continueremo e rafforzeremo ulteriormente il sostegno politico e pratico all'Ucraina mentre continua a difendere la sua sovranità e integrità territoriale e i nostri valori condivisi contro l'aggressione russa, e manterremo il nostro sostegno per tutto il tempo necessario. Ci impegniamo a rafforzare la sua resilienza, proteggere il suo popolo e contrastare le campagne di disinformazione e le menzogne della Russia. Gli alleati assisteranno l'Ucraina nella riparazione delle sue infrastrutture energetiche e nella protezione della sua popolazione dagli attacchi missilistici».

Ma il Cremlino starebbe preparando una nuova offensiva sospettano gli alleati: diverse navi da guerra russe con un totale di 84 missili Kalibr a bordo continuano infatti a navigare minacciosamente nel mar Nero e nel Mediterraneo. Lo scrive su Telegram la marina ucraina, secondo quanto riporta Ukrinform. «Nel mar Nero si trovano 12 navi da guerra russe, fra cui una con otto missili Kalibr, afferma la marina ucraina, aggiungendo che nel Mediterraneo vi sono 9 navi da guerra russe, cinque delle quali portano missili, per un totale di 76 missili Kalibr. Altre due navi da guerra russe si trovano nel mare di Azov».

Intanto l’ambasciatore russo in Vaticano, Alexander Avdeev, «ha protestato» contro la Santa sede per le parole del Papa contenute in un’intervista al magazine dei gesuiti America sulla «crudeltà dei soldati ceceni e buriati» commesse in Ucraina e sul fatto che la Russia è l’aggressore. La Russia è indignata per l’insinuazione di presunte atrocità commesse dai militari russi nel corso dell’operazione militare speciale in Ucraina. L’unità del popolo russo multietnico è incrollabile e nessuno la metterà mai in discussione»