Linverno è da sempre un formidabile alleato della Russia, la sua morsa ha stritolato le ambizioni di Napoleone Bonaparte e di Adolf Hitler, tanto per citarne due. Lha salvata da nemici accaniti e conquistatori avidi, proteggendo le sue città e forgiando la tempra dei suoi abitanti. Al punto di meritarsi lappellativo di generale inverno, coniato dal maresciallo francese Michel Ney dopo la disastrosa campagna napoleonica del 1812, lo stesso generale che più un secolo dopo ha fatto a pezzi la Sesta armata guidata da Friederick Von Paulus, segnando linizio della fine del Terzo Reich. Ma non ci sono più le stagioni di una volta: nella visione neo-imperiale dello zar Putin linverno non è più un baluardo naturale per difendere la patria dagli invasori, un bonario custode dellintegrità territoriale russa; al contrario è diventato uno strumento di aggressione e di manipolazione dellopinione pubblica occidentale. Con effetti quantomeno grotteschi come testimonia lo spot diffuso da Russia Today allindomani dellannuncio della sospensione di forniture allEuropa tramite il gasdotto Nord Stream 1. Un video di pochi minuti a firma Gazprom dal titolo minaccioso: Linverno sarà lungo e gelido. Sullo sfondo musicale di una malinconica e autoctona ballad scorrono le immagini delle città europee, ignare della piccola apocalisse che le aspetta da qui a poche settimane, alternate ai potenti sbuffi delle ciminiere dei gasdotti russi che pompano gas h24 nelle vene della nazione. Il video si conclude con una nuvola bianca e ovviamente gonfia di gelo siberiano che avvolge il lungosenna di Parigi e le altre capitali dellUe. Trascurando gli effetti speciali da b-movie hollywoodiano, lo spot di Gazprom racconta bene il bullismo infantile che alberga nelle stanze del Cremlino: vi siete messi contro di noi e noi vi faremo sentire tanto freddo, un freddo cane come mai prima dora! E la prima linea dellarmata russa, destinata a colpire gli europei fin dentro le loro case, sarà guidata da lui, dal vecchio generale i e dalle sue glaciali propaggini: «Al mio segnale scatenate linverno!», avrà ordinato il gladiatorio Vladimir Putin al suo stato maggiore prima di lanciare la sua intimidatoria campagna. Nella mente di chi lha concepito, questo grossolano filmato dovrebbe spaventare a morte quegli smidollati degli occidentali e magari convincerli a ritirare quelle sanzioni economiche che, forse, stanno facendo più male di quanto da Mosca vogliano far credere. Ma il risultato finale è decisamente ridicolo, come spesso accade per la propaganda di guerra. A ogni latitudine.