«Svezia e Finlandia sono più che pronte, militarmente, in caso di aggressione della Russia». Lo dice all'Adnkronos il generale Vincenzo Camporini, già Capo di Stato maggiore dell'Aeronautica militare e della Difesa, commentando il prossimo ingresso della Nato delle due storicamente indipendenti Finlandia e Svezia. «Hanno delle forze armate, una coesione politica e una tale solidità che Dio protegga chi vuole attaccarle. E da questo punto di vista il loro ingresso nella Nato costituisce un incremento significativo delle capacità dell'Alleanza Atlantica di deterrere questo tipo di aggressione». «Finalmente c'è un canale di comunicazione che coinvolge due personaggi che vestono un'uniforme ancorché rivestano funzioni ministeriali, Ministro della Difesa uno e Segretario alla Difesa l'altro» continua riferendosi al colloquio avvenuto tra Lloyd Austin e Sergei Shoigu. «E' fondamentale che questi canali di comunicazione vengano tenuti aperti, in modo palese o anche riservato, perché in questo modo si evita che qualsiasi malinteso possa degenerare. Ben venga, dunque, questo colloquio, deve costituire l'apertura di un canale che deve rimanere aperto». In merito ai tempi per una possibile pace, il generale Camporini frena le aspettative e parla di «trattative lunghe sicuro - dice - tempo da uno a due mesi ci possiamo aspettare un cessate il fuoco, dopo di che comincerà una trattativa lunga, faticosa, che speriamo riesca a fare individuare un punto di convergenza tra le diverse volontà politiche russe e ucraine. Finlandia e Svezia fanno bene a entrare nella Nato, non è una provocazione, quella l'ha fatta Putin che vuole espandere i confini della Russia oltre quelli che erano qualche mese fa. Di oggi è la notizia che il capo degli indipendentisti dell'Ossezia meridionale, un pezzo di territorio che giuridicamente fa parte della Georgia, ha promulgato per il prossimo 17 luglio un referendum per l'annessione alla Russia. Avere dei timori circa le reali intenzioni di Putin, alla luce di questo, non dico che sia comprensibile, è doveroso".

Finlandia e Svezia nella Nato, parla Tricarico

«Mi auguro che fino a che gli equilibri nell'area del nord Atlantico non si saranno ristabiliti, né la Finlandia né la Svezia né nessun altro entrino a far parte dell'Alleanza». Lo dice all'Adnkronos il generale Leonardo Tricarico, ex Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, commentando il possibile ingresso nella Nato di Svezia e Finlandia. «Questo mio auspicio è confortato da quello che stabilisce la norma per le nuove adesioni che - spiega - se interpretata nell'unico modo possibile, non lascia alcuna flessibilità per poter dare luce verde ai nuovi Paesi e, infatti, prevede che l'integrazione con nuovi Paesi "comporti una maggiore sicurezza dell'area del nord Atlantico" ed è, quindi, molto arduo, se non impossibile, dimostrare che l'ingresso di Svezia e Finlandia oggi non comporti esattamente il contrario. Mi auguro che questo concetto sia il concetto fondante quando ci sarà la discussione parlamentare, sempre ammesso che ci si arrivi». E sulla preparazione militare dei due Paesi, in caso di aggressione russa, dice: «Ambedue hanno stipulato un trattato con la Gran Bretagna e nello stesso tempo hanno delle forze armate ben strutturate. Ma non credo che la Russia, debilitata e scarsamente capace dal punto di vista militare, possa aggredire nessun Paese di quelle dimensioni nei prossimi decenni. Non si pone il problema». «Ci sono dei segnali coerenti l'uno con l'altro - conclude il generale in relazione alla possibilità di uno spiraglio di pace - la Cina che ha stimolato l'Europa a intervenire e promuovere una tregua, la Francia che ha parlato della necessità di non umiliare Putin, Biden che per la prima volta (credo grazie a Draghi) ha usato parole magiche come tregua e negoziato, fino ad allora assenti dal suo vocabolario, e poi i colloqui tra i due ministri della Difesa russo e americano e tra i generali. In controtendenza, dunque, sarebbe l'ingresso di altri Paesi nella Nato».