Sconti di pena automatici, custodia cautelare in carcere sostituita dagli arresti domiciliari. Un ex governatore leghista del Piemonte, Roberto Cota, interviene in veste di avvocato sulla situazione nei penitenziari italiani nei giorni del Coronavirus, e, insieme a un gruppo di colleghi, fra cui altri politici ed ex politici, propone alcune soluzioni. "Lungi dal voler essere buonisti - si legge in una nota - si tratta di fare un ragionamento che può essere basato su un argomento: l'interesse generale alla carcerazione di determinate categorie di persone si deve bilanciare con l'interesse, sempre generale, collegato all'emergenza sanitaria ed alla prevenzione della diffusione del contagio". La lettera è firmata da Cota e da Maria Teresa Armosino (ex sottosegretario di governo), rompe per la prima il fronte della "fermezza" leghista contro qualsiasi ipotesi di "svuotacarceri". "Sappiamo - scrivono i firmatari - di toccare un argomento che si presta facilmente ad essere impopolare, ma lo facciamo ugualmente anche perché , non avendo responsabilità dirette, non abbiamo la pressione di chi oggi è in prima linea. Le carceri rischiano di trasformarsi in un problema molto serio che si aggiunge agli altri problemi che affliggono la nostra comunità". In questo momento gli istituti di pena rischiano di diventare "potenziali focolai, dove il virus potrebbe diffondersi senza possibilità di efficace contrasto" e "se ciò si verificasse le ricadute sarebbero pesantissime anche per il sistema sanitario". I firmatari osservano che il decreto n.20 ha già previsto dei provvedimenti, che però non sono automatici: l'applicazione è affidata alla magistratura di sorveglianza, che deve valutare caso per caso con "passaggi burocratici complessi". Mancano inoltre i braccialetti elettronici. Serve dunque "un intervento normativo chiaro", sia per quanto attiene all'esecuzione della pena che per la custodia cautelare, che secondo Cota e gli altri firmatari "dovrebbe prendere spunto dalla meritoria circolare del Procuratore Generale della Cassazione". Si tratta dunque di "prevedere un automatico sconto di pena che consenta di uscire dal carcere a chi è già nei termini per poter fruire delle misure alternative, con le debite eccezioni. Inoltre, si dovrebbe prevedere che la custodia cautelare in carcere sia sostituita con gli arresti domiciliari salvo ragioni eccezionali"