“Mio figlio mi ha detto che sono molto preoccupati e spaventati per quello che sta succedendo a causa dell'epidemia, perché hanno il terrore di essere contagiati e che gli interventi avvengano con molto ritardo e soprattutto perché le cure all'interno sono davvero scarse!”, è una lettera accorata giunta a Rita Bernardini del Partito Radicale da parte di un famigliare di un recluso al carcere di Voghera.

La preoccupazione è grande, ed è dovuta dal fatto che si sono registrati diversi casi di contagio tra detenuti. Il Dubbio ha potuto verificare che con certezza sono 5 i casi, tra i quali uno dei detenuti infetti è ricoverato in ospedale. Ma dal racconto emergono altri particolari che testimoniano la situazione particolarmente delicata.

“Molte celle – si legge nella lettera rivolta alla Bernardini- sono state chiuse per la presenza di più casi di detenuti che manifestano sintomi di febbre alta. Mi ha anche detto che l’unica precauzione che viene adotta è la misurazione della temperatura corporea, ma non sono stati forniti dispositivi di protezione individuale”.

Emergono altri particolari. “Hanno fornito un flacone piccolo di disinfettante tipo amuchina prodotto da un'azienda di Pavia, al costo di euro 9,90 per ciascun flaconcino, nonché un flacone di candeggina da 1 lt ed uno di lisoform sempre da un litro per ciascuna cella, questi al costo di euro 22,00 addebitato pro quota a ciascun detenuto occupante le singole celle ( dove allo stato ci sono tre persone)”, denuncia sempre il padre di un detenuto nel carcere di Voghera.

Sempre secondo tale testimonianza attualmente ci sarebbero 40 detenuti in isolamento e in attesa di un tampone. Questo accade nella sezione di alta sicurezza come già riportato da Il Dubbio nei giorni scorsi.

Una situazione che desta molta preoccupazione e che forse, proprio per evitare ulteriori psicosi, si dovrebbe fare chiarezza. Sono tante, troppe, le segnalazioni che giungono dai familiari dei detenuti del carcere di Voghera. Compreso il fatto che ci siano problemi di comunicazione tramite Skype.

Ma questo è un problema generale già riportato dal garante nazionale Mauro Palma tramite il bollettino scorso. Ovvero che permangono le difficoltà nell’utilizzo della piattaforma Skype per la pochezza delle linee e del loro cablaggio.