Decathlon Italia ha deciso di donare 10mila delle proprie maschere da snorkeling Easybreath alle Regioni italiane, responsabili della sanità pubblica, per far fronte all'emergenza sanitaria Covid-19, "nell'attesa dei test e delle sperimentazioni in corso presso il Politecnico di Milano e sulla base delle risultanze del brevetto della Società Isinnova". Lo comunica il gruppo in una nota. "La chiave di distribuzione utilizzata - si legge - sarà la quota di accesso abitualmente adottata per la ripartizione dei fondi statali". L’idea di trasformare una maschera da sub in un ventilatore  è venuta ad un ex primario dell’Ospedale di Gardone Val Trompia, in provincia di Brescia, il dottor Renato Favero, che conosceva la maschera Decathlon, il quale ha contattato la società Isinnova, costituita da un team di ingegneri, designer ed esperti di comunicazione che si dedica alla raccolta di idee per trasformarle in oggetti concreti, la quale stava realizzando in stampa 3D le valvole di emergenza per respiratori.Così da questo connubio è nata l’idea che ha concretamente trasformato la maschera Decathlon per far fronte “alla penuria di maschere C-Pap” che sta emergendo in questi giorni come la problematica principale legata alla diffusione del Covid-19. Il prototipo delle valvole Charlotte e del nuovo raccordo al respiratore è di fatto nato in 7 giorni ed è stato testato direttamente nell’ospedale di Chiari, nel bresciano, “e si è dimostrato perfettamente funzionante” come ha spigato la società che l’ha realizzato, collegando direttamente la maschera all’ossigeno tramite la presa al muro.In questa gara dell’ingegno a tempo di record, c’è un altro punto non indifferente: chiunque potrà stampare liberamente valvole e raccordo, a condizione che non siano utilizzate per fini commerciali. Cioè a scopo di lucro. Quindi nessuno potrà percepire diritti e guadagni sull’idea del raccordo e, tantomeno sulla vendita delle maschere Decathlon. Genialità e buoni sentimenti.