Non è stata ben accolta dai sindacati Fiom, Uilm e Ugl la decisione assunta da parte del medico competente del sito Electrolux di Forlì, risalente allo scorso venerdì, di introdurre luso delle mascherine ffp2 in azienda a scopo preventivo, modificando il documento di valutazione dei rischi. La decisione è stata presa in accordo con la responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione  (Rspp) e la Direzione aziendale. Dallo scorso lunedì i dipendenti si attengono alle nuove direttive indossando le mascherine e cambiandole con cadenza giornaliera. I sindacati hanno proposto lo sciopero di un'ora per 3 giorni, ma è contraria la Fim Cisl che reputa eccessiva e inadeguata la reazione degli altri sindacati. «Sebbene le indicazioni relative ai decreti ministeriali e alle misure di prevenzione del rischio adottate a livello regionale prevedano luso delle mascherine per gli operatori sanitari e per chi è già malato, riteniamo che le misure adottate possano aiutare a prevenire la diffusione dei patogeni e a difendere quindi la salute di tutti i dipendenti Electrolux che pertanto non devono esser fatti oggetto di scherno come invece è accaduto», ha dichiarato il segretario Fim Emilia Romagna, Riccardo Zoli. «A nostro avviso continua Zoli la scelta andava condivisa con gli Rls e Rsu al fine di far comprendere lo scopo di tale decisione: cercare di evitare il rischio di contagio tra le lavoratrici e i lavoratori. In questo senso lo sciopero non è comunque la risposta adeguata. Sarebbe invece opportuno e logico istituire un tavolo permanente, modalità che già moltissime aziende stanno attuando, composto dalla Direzione aziendale, Rspp, Rsu, Rls e organizzazioni sindacali per affrontare insieme lemergenza Coronavirus rispetto a tutte le problematiche che questa situazione sta nel tempo generando».