Se non viene fermata in tempo, l’invasione di locuste che già divorano le colture di cinque Paesi dell’Africa orientale si trasformerà in una «catastrofe umanitaria», con decine di milioni di abitanti senza cibo. A lanciare un nuova allerta è l’Organizzazione Onu per l’Alimentazione e l’Agricoltura ( Fao), confermando che lo sciame di insetti che da settimane invade i cieli dell’intero Corno d’Africa è ormai costituito da un esercito di cavallette, un bilancio che varia tra 100 a 200 miliardi di esemplari.

Si tratta della peggiore invasione degli ultimi 25 anni in Etiopia e Somalia, mentre per il Kenya l’ultimo episodio di tale entità risale a 70 anni fa. La gravità della piaga delle locuste è amplificata dal fatto che sta colpendo colture e terreni da pastorizia in zone già in sofferenza alimentare, sottoposti a siccità, fenomeni alluvionali oltre che all’instabilità politica. Partito dallo Yemen lo scorso luglio, lo sciame ha successivamente raggiunto Somalia, Gibuti, Etiopia e Kenya, ma la situazione è destinata a peggiorare ed ampliarsi: i primi insetti sono arrivati da poco anche in Uganda e Tanzania, diventando una vera emergenza regionale. «Tra Kenya, Somalia ed Etiopia vivono 13 milioni di persone già in situazione di insicurezza alimentare acuta, di cui 10 milioni proprio nei luoghi colpiti dalle locuste» ha dichiarato Mark Lowcock, capo dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari.

Negli stessi Paesi altri 20 milioni di abitanti si trovano già in condizioni di insicurezza alimentare non grave, come ricordato dalla rivista Africa. Sul piede di guerra il governo di Kampala e quello di Arusha che aspettavano l’arrivo dello sciame e hanno subito predisposto misure di emergenza per far fronte all’invasione di insetti. In questa corsa contro il tempo è decisiva la mobilitazione dei donatori internazionali, ma per ora l’organizzazione Onu ha ricevuto solo 21 milioni dei 76 richiesti, necessari per sradicare le locuste.