Ora i morti sono saliti a 132, l'epidemia di coronavirus non accenna a fermarsi e sta costringendo al rimpatrio dei propri connazionali diversi paesi europei. Il virus infatti ha già superato per vittime i casi di Sars riscontrati nel 2003. La situazione è tale dunque, che centinaia di cittadini britannici torneranno nel Regno Unito da Wuhan giovedì e saranno messi in quarantena per due settimane, il tempo di incubazione della malattia. Intanto è stato segnalato il primo caso di contagio effettivo negli Emirati Arabi. Ma c'è di più perchè la British Airways ha deciso di sospendere tutti i voli da e per la Cina fino al 31 gennaio, una misura per valutare il da farsi. Gli australiani invece sono passati alle maniere forti prevedendo di mettere in isolamento i suoi 600 cittadini di ritorno dalla Cina su un'isola a circa 2.000 km (1.200 miglia) dalla terraferma. Il viceministro dei trasporti francese, Jean- Baptiste Djebbari, ha fatto sapere che è imminente un primo volo che dovrebbe trasportare passeggeri transalpini che non presentano sintomi. Il governo di Hong Kong invece smetterà di rilasciare permessi di viaggio individual. La governatrice Carrie Lam deve anche far fronte alle pressioni dei sindacati sanitari che chiedono la chiusura dei confini. E ieri il virus a raggiunto anche l'Europa con un caso in Germania. E' un uomo, cittadino tedesco, di 33 anni che nei giorni scorsi è stato a contatto con una persona cines il malato si trova in isolamento in un ospedale di Monaco anche se le sue condizioni sono definite buone. Nessuna preoccupazione in Italia dove le due segnalazioni a Napoli e Pistoia si sono rivelate negative. Il livello di allarme dunque si sta alzando, così come ha fatto l'Oms che, rivedendo le sue precedenti valutazioni, ha detto di considerare virus un' emergenza ad alto rischio. Una marcia indietro forse dettata anche dall'incontro che il direttore generale, Tedros Adhanom, ha avuto con il presidente Xi dove il leader cinese non ha potuto nascondere la gravità della situazione.