Crescono le richieste di impeachment tra i democratici a Washington, dopo che Donald Trump ha praticamente ammesso di aver parlato di Joe Biden e del figlio durante la telefonata con il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy al centro della denuncia al presidente fatta da un funzionario dell’intelligence Usa.

Adam Schiff, il presidente della commissione dell’Intelligence della Camera protagonista del braccio di ferro tra Congresso e vertici nominati da Trump dell’intelligence per la testimonianza del whistleblower, ha detto che l’impeachment «potrebbe essere l’unico rimedio» se veramente il presidente ha chiesto al leader ucraino di indagare per trovare materiale compromettente sull’ex vice presidente ed ora candidato alla Casa Bianca democratica.

Schiff, che finora si è sempre opposto alle richieste di impeachment sostenute dalla sinistra dem, ha detto che forse si sarà costretti a questo passo: «io voglio che il Paese comprenda che è l’ultima risorsa».

Secondo fonti della commissione guidata da Schiff Trump avrebbe detto: «Non vogliamo che il vice presidente Biden e suo figlio, creino corruzione in Ucraina».

I dem chiedono, sostenuti anche da qualche Gop, che il presidente renda pubblica la trascrizione del colloquio. Intanto, Nancy Pelosi, la Speaker della Camera, ha inviato una lettera ai deputati dem riconoscendo che l’amministrazione Trump «entrerà in un nuovo capitolo di illegalità che ci porterà su tutt’altro livello di indagine», se il capo dell’Intelligence, Joseph Maguire, che giovedì testimonierà al Congresso, continuerà a rifiutarsi di condividere le informazioni, citando il privilegio presidenziale.