Tra incontri ufficiali di delegazioni e cene riservate dei leader, comunque, vanno avanti le prove tecniche di dialogo tra Movimento cinque stelle e Partito democratico. I nodi, per il momento, pero', restano ancora da sciogliere. Il clima del colloquio in casa del grillino Vincenzo Spatafora è stato "cordiale",ma tra Zingaretti e Di Maio rimane il nodo Conte.  "Nulla di personale ma facciamo una cosa nuova". Con queste parole il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ha chiuso di nuovo all'ipotesi di un Conte bis, questa volta a capo di un esecutivo giallorosso. La proposta era stata rilanciata ieri da Luigi Di Maio, ma il Pd l'ha bocciata categoricamente, come del resto da mandato della direzione della settimana scorsa. Sul fronte interno, i renziani rimangono alla finestra e se ne lavano le mani: "Nel momento in cui il segretario, che sta seguendo la trattativa con il Movimento cinquestelle, ha espresso una posizione (sul governo Conte bis, ndr), credo che soltanto il segretario, eventualmente, possa cambiare quella posizione", ha detto Maria Elena Boschi rispondendo ai giornalisti al Ciocco, in Garfagnana, dove oggi si conclude la scuola di politica di Matteo Renzi. Zingaretti, tuttavia, ha mantenuto i toni concilianti coi 5 Stelle: "Questa fase va fatta ascoltandoci e rispettandoci uno con l'altro", nonostante in molti tra i dem subodorino un tentativo dei grillini di giocare su due tavoli: uno con loro e uno con la Lega, sempre alla finestra e pronta a sabotare l'intesa e ora agita l'ipotesi di cedere palazzo Chigi proprio a Di Maio, pur di evitare un nuovo esecutivo. "Io sono ottimista per natura", ha detto il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ma ha subito aggiunto: "Mi auguro non esista l'ipotesi del doppio forno" facendo capire che la trattativa con il Movimento 5 stelle per dare vita a un governo M5s-Pd e' ancora in una fase interlocutoria. A bocciare l'accordo Pd-5 Stelle, però, arriva a sorpresa il capogruppo del Movimento 5 stelle in Comune a Bologna, Massimo Bugani, vicinissimo a Casaleggio. "Il Partito democratico vuole fare un Governo per via della paura e non con il coraggio. Lo vuole fare per paura che Salvini governi da solo, per paura di andare tutti a casa e per paura di pentirsi di non averlo fatto". Nessuna di queste, "e' per me una ragione in grado di garantire solidita' ad un eventuale governo M5s-Pd". Dall'esponente pentastellato, che ai primi di agosto si e' dimesso da vicecapo della segreteria particolare del vicepremier Luigi Di Maio e da coordinatore emiliano-romagnolo del M5s, arriva quindi una sostanziale bocciatura nei confronti di una possibile nuova maggioranza formata da grillini e dem. Infatti, chiosa Bugani nel suo post, anche se "qualcuno ripone le speranze di un nuovo Governo nel Pd di oggi, come al solito il Pd e' sempre pronto a deluderle tutte", visto che "ancor prima di iniziare il tavolo di ieri, le almeno 10 correnti, in perenne guerra tra di loro, stavano gia' litigando". I dem, osserva il consigliere comunale bolognese, "davanti a un'occasione incredibile come questa pongono un veto contro la figura di Giuseppe Conte, che peraltro sarebbe una garanzia anche per loro", ed "evidentemente cercano di fare melina per quanto concerne il taglio di 345 parlamentari, accampando scuse improbabili".