Un milione di partecipanti in tutta Italia, 100mila solo a Milano, che diventa la capitale italiana della mobilitazione per il clima. Ieri le piazze italiane e mondiali sono state invase dai giovani, con il motto “Non c’è un pianeta B”, Senza bandiere e senza colori politici ma solo con striscioni e slogan a sostegno della battaglia contro cambiamenti climatici. Il “global strike”, lo sciopero globale che ha il viso giovane della sedicenne svedese Greta Thunberg, candidata al Nobel per la Pace per il suo impegno ambientalista, ha trovato l’adesione dei movimenti studenteschi di tutto il mondo, che hanno marciato compatti per chiedere ai governi dei rispettivi Paesi politiche più incisive contro il riscaldamento globale, in particolare per ridurre le emissioni di anidride carbonica, tra i principali gas serra. Dal Colosseo al Duomo di Milano, fino a piazza Castello a Torino, famiglie e giovani hanno invaso le strade dei centri storici delle città al grido di slogan come “Inutile conquistare la luna e perdere la terra” e “No time left”, non c’è più tempo.

Come tutte le battaglia degli anni Duemila, un hashtag ha invaso i social media: # FridaysforFuture, che ha visto l’Italia tra i paesi europei come quello più mobilitato, con 235 raduni organizzati ( prima di Francia, 216, Germania, 199; Stati Uniti, 168; Svezia, 129; e Gran Bretagna, 111). e oltre trecentomila tweet. In America, i cortei hanno assunto i connotati più politici, con una aperta critica alla politica del presidente Donald Trump, protagonista dello strappo dagli accordi sul clima di Parigi.

Il movimento, che ha come base soprattutto i giovani, ha visto l’adesione di molti personaggi dello spettacolo e della cultura: «Siamo l’ultima generazione che può fare qualcosa. Non abbiamo un altro pianeta», ha twittato Roberto Saviano. «Questa è bella gente!!! Il futuro DEVE essere ecosostenibile!!!!», ha scritto l’attore Alessandro Gassmann. «È il momento di aprire gli occhi e prendere una posizione per un futuro migliore, un pianeta migliore!», scrivono i Negramaro. Marco Mengoni cita Greta: «Non possiamo risolvere una crisi senza trattarla come una crisi». «Tutti noi giovani, uniti, per difendere ciò che di più prezioso abbiamo. La nostra Terra. La nostra casa. Il futuro appartiene a noi. Alziamo la voce per riprendercelo! Therès no plan( et) B», scrive la schermitrice Bebe Vio.

Plauso al movimento giovanile è arrivato anche direttamente dalla Commissione europea che, per voce di una portavoce della commissione, ha «salutato con favore l’impegno di migliaia di giovani europei che manifestano oggi in tutto il mondo per un piano di azione ambizioso sul clima. Il nostro messaggio è: vi ascoltiamo e stiamo facendo esattamente quello che chiedete». E ancora, «Possiamo essere orgogliosi degli obiettivi che abbiamo raggiunto, la Ue guida la lotta globale al cambiamento climatico. Siamo l’unica grande economia che ha messo in atto il suo impegno per gli accordi di Parigi».

L’Europa, dunque, ha fatto sapere di considerare la questione climatica come un tema prioritario della propria agenda e ha incoraggiato tutti i partiti politici a introdurre nei loro programmi le tematiche sul clima.