Il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, «non ha mai accusato né il ministero dell'Economia e delle finanze né la Ragioneria generale dello Stato di alcun intervento nella predisposizione della relazione tecnica al dl dignità». Così, con una nota congiunta firmata dal titolare del Tesoro e dal vicepremier, il governo precisa alcuni dettagli dopo le accuse lanciate dal leader grillino alla «manina» che avrebbe manomesso i numeri sull'occupazione contenuti nel dl dignità. «Certamente, pero, bisogna capire da dove provenga quella "manina" che, si ribadisce, non va ricercata nell'ambito del Mef», spiegano i due ministri. Poi Di Maio e Tria mettono nel mirino l'Inps di Tito Boeri, che pure nei giorni scorsi il leader 5 Stelle aveva difeso dagli attacchi di Matteo Salvini, pronto a rimuovere il presidente dell'istituto previdenziale, sostenitore dei migranti. Il ministro dell'Economia ritiene infatti che «le stime di fonte Inps sugli effetti delle disposizioni relative ai contratti di lavoro contenute nel decreto siano prive di basi scientifiche e in quanto tali discutibili».