Era internato illegalmente da un anno in carcere, ma a breve sarà ospite della residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza sanitaria ( Rems) di Palombara Sabina. Finisce l’incubo di Massimiliano Spinelli, una storia descritta da Il Dubbio.

Fu coinvolto in una vicenda processuale che poi l’ha visto uscire assolto a luglio del 2017 per incapacità di intendere e volere, ma da allora egli è rimasto dove si trovava, cioè in carcere come quando vi era detenuto in custodia cautelare: è stato assolto, nessuna pena ha da scontare, bensì una misura di sicurezza. Massimiliano, in sintesi, si trova trattenuto illegalmente presso il carcere milanese di San Vittore. Il motivo? Quello che riguarda tanti altri internati psichiatrici come lui: è in attesa di entrare in una Rems. Come accade spesso, l’hanno ritenuto socialmente pericoloso e il giudice ha dato l’ordine di essere sottoposto in misura di sicurezza. Ma è rimasto in lista d’attesa.

Ad incontrare Massimiliano Spinelli è stata la delegazione del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale Transpartito, guidata dall’associazione Opera Radicale, alla presenza del dottor D’Amato, psichiatra responsabile del reparto psichiatria del Centro Clinico, il quale lo ha in cura e che ha accompagnato la delegazione a incontrarlo in quanto unico internato della Casa circondariale. Della posizione giuridica di Massimiliano ne aveva parlato anche lo stesso direttore del carcere dottor Siciliano e la vice direttora dottoressa Mazzotta durante il colloquio con la delegazione radicale per riferire sulla situazione dell’Istituto: la direzione ha confermato di essere in attesa da mesi di ricevere una risposta dalle Rems sulla disponibilità ad accogliere Massimiliano.

Anche il dottor D’Amato ha riferito di aver inviato parecchie richieste di intervento alle Rems, nell’interesse di Massimiliano perché potesse uscire dalla sua situazione di detenuto non detenuto. L’internato è di Roma, per questo si attendevano le risposte delle tre Rems della regione Lazio: ovvero quelle di Palombara Sabina, Subiaco o Ceccano. La risposta finalmente è arrivata.

Il garante regionale del Lazio Stefano Anastasia ha ricevuto ieri la notifica della disponibilità della Rems di Palombara Sabina ad accogliere Spinelli a partire da martedì 17 Aprile. Oltre alle sollecitazioni pervenute dall’associazione Opera Radicale, questo è stato anche un risultato dell’attivazione della rete dei Garanti: ad Anastasia ne aveva parlato il garante della Lombardia Carlo Lio e si è subito attivato portando il caso al tavolo Rems del Lazio. «Non possiamo che dirci soddisfatti per il risultato che ha ricondotto – commenta l’Associazione “Opera Radicale” -, nella salvaguardia dei diritti costituzionali di libertà e salute, una situazione che si stava trasformando in una falla dello Stato di Diritto».

Una storia, quindi, a lieto fine. Permane però il problema degli internati psichiatrici che si trovano trattenuti illegalmente in carcere in attesa di entrare in una Rems.

Quest’ultima è stata istituita con la legge 81/ 2014 che ha sancito il superamento degli Ospedali psichiatrici giudiziari ( Opg). Fu un grande passo di civiltà. Dentro gli Opg, in effetti, i ‘ folli rei’ non erano seguiti dai servizi sanitari territoriali e potevano rimanere all’infinito tra quelle antiche mura, per la continua proroga delle misure di sicurezza: i cosiddetti ‘ ergastoli bianchi’. Condizioni disumane, come dimostrò nel 2011 la Commissione d’inchiesta parlamentare guidata dal senatore Ignazio Marino. Adesso, la legge 81 stabilisce un limite per la permanenza nelle Rems e i Dipartimenti di salute mentale devono elaborare piani terapeutici ad hoc per ogni recluso. Però sono affollate – questo è anche dovuto dal fatto che i giudici, con grande facilità, emettono troppi ordinanze di misure di sicurezza – e si creano le liste d’attesa. Alcuni attendono in libertà e altri, invece, sono reclusi anche se non sono ufficialmente dei detenuti.