Era successo contro «rumeni delinquenti» e si ripete adesso contro i disperati che sbarcano sulle nostre coste. Quando il Movimento 5 Stelle parla di migranti non si assume la responsabilità politica della propria visione del mondo, cita spesso fonti o inchieste della magistratura per dare un valore “oggettivo” alle proprie battaglie. Così ieri il Blog si è scagliato contro il «record di sbarchi senza precedenti» che ha interessato il nostro Paese negli ultimi giorni. «In poco più di 72 ore circa 8mila migranti sono approdati in Sicilia dopo una lunga traversata in mare. Numeri impressionanti», è l’esordio del post firmato M5S. «Con l’aumento degli sbarchi aumenta ovviamente anche la spesa interna dell’Italia. Nel Def il governo ha indicato per quest’anno una spesa pari a 4,6 miliardi, vale a dire ben 1 miliardo in più rispetto al 2016. In pratica i flussi migratori ci costerebbero più della manovra». Insomma, l’accoglienza è cara e l’Europa se ne frega. Forse gli italiani dovrebbero prendere esempio dagli austriaci: «L’unica voce ad oggi si è alzata da Vienna, che si è già detta pronta sigillare il Brennero nel giro di qualche ora», recita il Blog.

Ma di chi sarebbe la responsabilità di quest’esodo che porta un esercito di disperati sulle nostre coste? È qui che il ragionamento pentastellato si fa interessante, «perché a quanto pare l’escalation di arrivi negli ultimi giorni potrebbe non essere casuale. Insomma, potrebbe esserci dietro una regia e a dirlo non è il M5S, bensì anche un’inchiesta aperta dalla Procura di Catania». Ecco lo scudo dei pm. «Oltre ai trafficanti di esseri umani in Libia, sta emergendo la questione delle navi di alcune Ong private che soccorrono in mare sistemandosi al limite delle acque territoriali libiche ( o spingendosi addirittura all’interno). Parliamo di circa una dozzina di Ong tedesche, francesi, spagnole, olandesi, e molte di queste battono bandiere panamensi o altre “bandiere ombra”». E di cosa sarebbero accusate queste Ong? «Caricano i migranti - salpati su gommoncini economici adatti a percorrere quelle poche miglia, e poi li consegnano ai porti italiani prima di ritornare alla loro base maltese». Le Ong, in qualche modo, sarebbero complici degli scafisti. Seguono una serie di domande insinuanti: Chi finanzia queste organizzazioni? Con chi si relazionano in Libia? Come pensa di intervenire il governo italiano? I quesiti del M5S, però, sono destinati a rimanere inevasi per un semplice motivo: nessuno ha ele- menti per fornire risposte. Nemmeno la procura di Catania, che sul caso in realtà non ha mai aperto un’inchiesta: al momento sono state svolte solo indagini conoscitive. «Nessun fascicolo aperto, ma soltanto un’analisi su un fenomeno che stiamo studiando da tempo sul proliferare di nuove e piccole Ong, non certo quelle importanti da tempo impegnate in una grande opera umanitaria», dichiarava il 17 febbraio il Procuratore di Catania Carmelo Zuccaro, che pure è convinto che dietro all’attività di alcune Ong possa celarsi qualcosa di losco. Un sospetto che al magistrato etneo è venuto leggendo i dati contenuti in un rapporto di Frontex, l’Agenzia europea della guardia costiera e di frontiera. «Abbiamo osservato un aumento di piccole Ong che sono impegnate nel salvataggio di migranti con alle spalle ingenti capitali. Vogliamo capire chi ci sia dietro e che cosa nasconda questo fenomeno. Stiamo facendo un ragionamento molto attento, ma non ci sono gli elementi per aprire un fascicolo, soltanto per proseguire la nostra analisi», ha spiegato Zuccarato. Ma per i 5 Stelle è sufficiente, perché «al primo dubbio, nessun dubbio». Forse anche per questo, ieri, il segretario della Cei, monsignor Nunzio Galantino, si è mostrato infastidito per le posizioni filo grilline apparse su Avvenire, il quotidiano dei vescovi. «Sui poveri siamo così d’accordo? Poveri sono anche i rifugiati che arrivano in Italia», dice Galatino al Corriere. «E non mi sembra che su questo i Cinque Stelle siano in sintonia con la Chiesa».