Nuovo flop giudiziario per il pm Henry Woodcock, lo stesso che ha avviato l’inchiesta Consip e che coinvolge il renzianissimo ministro dello sport Luca Lotti e Tiziano Renzi, padre dell’ex premier. Ieri è infatti arriva l’archiviazione della vicenda che ha coinvolto il generale della Guardia di Finanza Vito Bardi. Sono stati gli stessi pubblici ministeri Vincenzo Piscitelli, Henry Woodcock e Celeste Carrano, che lo hanno indagato, a chiedere e ottenere dal gip del Tribunale di Napoli, Tommaso Miranda, di emettere il decreto di archiviazione.

Nuovo flop giudiziario per il pm Henry Woodcock, lo stesso che ha avviato l’inchiesta Consip che coinvolge il renzianissimo ministro dello sport Luca Lotti e Tiziano Renzi, padre dell’ex premier.

«INFONDATEZZA DI ELEMENTI IDONEI A MANTENERE LE IPOTESI INVESTIGATIVE»

Ieri è infatti arriva l’archiviazione della vicenda che ha coinvolto il generale della Guardia di Finanza Vito Bardi. Sono stati infatti gli stessi pubblici ministeri Vincenzo Piscitelli, Henry Woodcock e Celeste Carrano, che lo hanno indagato, a chiedere e ottenere dal gip del Tribunale di Napoli, Tommaso Miranda, di emettere un decreto di archiviazione nei confronti dell’alto ufficiale, all’epoca dei fatti comandante in seconda della Guardia di Finanza.

Sia la richiesta formulata dei pubblici ministeri sia il decreto del gip sono motivati dalla «insussistenza di ogni ipotesi di illecito e della conseguente infondatezza di elementi idonei a mantenere le ipotesi investigative» che avevano costituito la premessa di una perquisizione a suo carico nell’ambito di un’inchiesta sui rapporti tra vertici delle forze dell’ordine e alcuni imprenditori indagati per corruzione.

Assistito dagli avvocati Vincenzo Siniscalchi e Gaetano Balice, il generale Bardi ha dato sempre la sua completa disponibilità agli inquirenti, fornendo ogni documentazione a dimostrazione della propria correttezza e chiedendo anche di essere interrogato. I pubblici ministeri non hanno ritenuto di procedere a questo atto. La posizione del generale Bardi era stata poi stralciata da quella degli altri indagati rinviati a giudizio. Aquisite memorie e documenti chiarificatori da parte dei difensori e dello stesso generale. Dopo due anni, è arrivata la richiesta di archiviazione condivisa dal gip del tribunale di Napoli.

Il generale Vito Bardi era già stato indagato nel 2011 dallo stesso Woodcock. Allora le accuse erano di favoreggiamento e rivelazione di segreto nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta P4. L’anno successivo, tuttavia, la sua posizione fu archiviata dal gip.