Linea dura del presidente degli Stati Uniti Donald Trump che ha annunciato la firma di un ordine esecutivo in materia di immigrazione che prevede controlli rafforzati alle frontiere per fermare eventuali "terroristi islamici radicali". In particolare viene sospeso per 4 mesi l'ingresso negli Stati Uniti per i cittadini di sette paesi musulmani: Siria, Libia, Iran, Iraq, Somalia, Sudan, Yemen. "Vogliamo essere sicuri - ha detto Trump, ieri durante la cerimonia al Pentagono di investitura del segretario alla Difesa James Mattis - di non avere nel nostro Paese le stesse minacce che hanno i nostri soldati all'estero", e ha ammonito: "Non dimenticheremo mai la lezione dell'11 settembre".
Nel motivare il suo ordine esecutivo in cui viene sospeso, "fino a ulteriore determinazione" l'ingresso dei rifugiati provenienti dalla Siria, il presidente americano Donald Trump ha affermato che: "L'ingresso di cittadini e rifugiati siriani" è "dannoso per gli interessi del Paese". Ha tagliato di oltre la metà il numero dei rifugiati che gli Stati Uniti prevedevano di accettare quest'anno, portandolo a 50mila ed  ha chiesto al Pentagono e al Dipartimento di Stato un piano per creare "safe zone" dentro e intorno alla Siria per offrire protezione ai siriani che scappano dalla guerra. Per impedire l'ingresso negli Stati Uniti di "terroristi islamici radicali", il presidente Usa ha reso noto che saranno "rafforzate le forze armate degli Stati Uniti" con "nuovi aerei, nuove navi, nuove risorse e nuovi strumenti per i nostri uomini e donne in uniforme". "Mentre prepariamo il budget per la difesa da presentare al Congresso - che ne sarà felice - la nostra forza militare non sarà messa in discussione da nessuno così come la nostra dedizione per la pace. Vogliamo la pace", ha sottolineato. Nel suo giro di vite per difendere gli Stati Uniti dall'ingresso di terroristi islamici, il presidente americano Donald Trump ha sospeso con effetto immediato il programma Visa interview waiver, che consentiva ai cittadini stranieri titolati di chiedere il rinnovo del visto senza affrontare il colloquio personale con le autorità diplomatiche Usa.
Ha anche ordinato l'accelerazione dei programmi che permettono il tracciamento bio-metrico di tutti i viaggiatori in entrata o in uscita dagli Usa.