Doina Matei ha chiesto e ottenuto di poter essere assegnata in prova ai servizi sociali, presso una cooperativa sociale di Venezia. Deve scontare ancora tre anni. Il Tribunale di Sorveglianza di Venezia ha infatti concesso l’assegnazione in prova alla donna che nel 2007 uccise con un ombrellata nell’occhio Vanessa Russo, durante una lite in metropolitana. Il regime di semilibertà era stato sospeso nell’aprile dello scorso anno dopo che Doina Matei aveva postato su Facebook alcune foto di lei sorridente al mare, circostanza che aveva suscitato l’indignazione dei familiari della vittima e polemiche. All’epoca il Tribunale sospese la semilibertà alla donna, salvo poi riconfermarla.

' Non frequenterà, neanche sotto falsa identità, social forum, avvalendosi di qualunque mezzo tecnologico che consenta tale frequenza'. Questa, a quanto apprende l’Adnkronos, una delle prescrizioni previste nella concessione di affidamento.

«Le è stato restituito, seppure in ritardo, quello che le doveva essere restituito prima», cioè la libertà, sia pure limitata da prescrizioni piuttosto severe. Così commenta la sentenza l’avvocato della donna, Nino Marazzita. Il difensore sottolinea come, considerando i vari casi di omicidio preterintenzionale, la Matei sia tra i condannati che hanno subito una carcerazione più lunga. Secondo il difensore, la giovane donna, romena, ha «scontato il clima forcaiolo e anti-straniero» che si respirava al momento della sentenza.