La figura del giudice di pace venne istituita con la legge 374 del 1991. L'organico di questi magistrati onorari era inizialmente fissato in oltre 4500 unità (4690 per l'esattezza), distribuite sul territorio nazionale in 845 sedi. Nel corso degli anni molte di queste sedi sono state accorpate o soppresse. Di fatto, i giudici di pace, sono un unicum in Europa. Erano presenti in Francia ma sono stati aboliti. In Italia sono ora oggetto di una lenta "eutanasia". Pur gestendo attualmente almeno il 30 per cento del contenzioso civile e penale. Al 31 ottobre, l'organico nazionale degli onorari risulta essere di 3556 unità, ma i posti effettivamente coperti sono solo 1344. È superiore dunque il numero dei "vacanti", 2212 in tutto. Con una scopertura, quindi, del 62,20 per cento.Sono questi i numeri che per certi aspetti aggravano un quadro già allarmante. Le organizzazioni che rappresentano i giudici di pace infatti hanno proclamato lo sciopero per tutta la prossima settimana, dal 21 al 25 novembre. Contestano le previsioni inserite nella legge delega approvata nello scorso mese di aprile, e di cui sono attesi ancora i decreti delegati. A fronte delle nuove ulteriori competenze che le riforme in materia processuale riconoscono loro, i magistrati onorari lamentano «l'assenza di tutele della maternità, della salute e da infortuni sul lavoro» e «il disconoscimento del diritto alla pensione». Recriminazioni che le sigle "sindacali" hanno esposto, due giorni fa, anche in un incontro con l'ottava commissione del Csm.Il problema ha origini lontane. Nasce dal criterio con cui gli "onorari" sono selezionati. Li si sceglie tra i laureati in Giurisprudenza che abbiano conseguito l'abilitazione forense o abbiano svolto funzioni giudiziarie per almeno due anni, oppure funzioni notarili, o che abbiano insegnato materie giuridiche nelle università. O ancora, possono diventare giudici di pace coloro che abbiano svolto funzioni dirigenziali nelle cancellerie giudiziarie. Devono avere un'età non inferiore a 30 anni e non superiore ai 68 (dapprima erano previsti limiti di età più elevati, rispettivamente 45 e 72 anni). Infine, devono aver cessato l'esercizio di qualsiasi attività lavorativa e, se avvocati, non devono esercitare la professione forense nel circondario del tribunale dove ha sede l'ufficio al quale appartengono. La nomina avviene con decreto del ministro della Giustizia a seguito di una selezione per titoli, bandita, a livello distrettuale, dal presidente della Corte d'Appello, su indicazione del Csm. La legge istitutiva prevede che la nomina debba comunque cadere su persone capaci di assolvere degnamente, per indipendenza e prestigio acquisito e per esperienza giuridica e culturale maturata, le funzioni di magistrato onorario. È previsto un periodo di tirocinio di tre mesi in materia civile e tre mesi in materia penale. Durano in carica quattro anni, e tale periodo può essere rinnovato per una sola volta. Si tratta di giudici (e viceprocuratori) onorari con numerose competenze sia nel settore civile che nel penale. Trattando ricorsi in materia di immigrazione, codice della strada, cause di volontaria giurisdizione.Il trattamento economico è, in media, di circa 48mila euro lordi l'anno. Molto meno rispetto ad un magistrato ordinario, certo. Che però, va detto, ha vinto un concorso pubblico. Il giudice di pace oltre che con un fisso, viene retribuito con un compenso che tiene conto delle udienze tenute e dei provvedimenti definitivi emessi, ma appunto senza tutela previdenziale ed assistenziale, senza un minimo di ferie garantite o il diritto alla maternità. Di fatto è un cottimista della sentenze: 5 ore valgono 98 euro.L'Unione europea da tempo ha deciso di vederci chiaro. Vuole capire come sia possibile che nel 2016 esistano magistrati di serie A, i togati, e magistrati di serie B, i giudici di pace.