Una vittoria sul fronte economico che rischia di costare caro sul piano politico. Il probabile sì dell’Ue all’Italia sui conti pubblici vale dieci miliardi di euro: un macigno sulla Legge di stabilità in arrivo ad autunno. Una manovra su cui per giunta il presidente del Consiglio Matteo Renzi conta molto per dare un segnale forte sulle tasse, proprio in un momento in cui si decideranno le sorti di questa legislatura con il referendum costituzionale. Già perché se è vero da un lato che l’Ue pare si appresti a concedere all’Italia la flessibilità richiesta, e che domani le raccomandazioni Paese che Bruxelles pubblicherà non dovrebbero riservare cattive sorprese al governo, è vero anche che grazie al compromesso trovato dai negoziatori potrebbero abbattersi sulla prossima finanziaria tagli o imposte per circa dieci miliardi per far sì che il deficit nel 2017 scenda all’1,8% del reddito lordo.La trattativa per scongiurare una procedura d’infrazione è stata lunga e articolata, ma ora la partita più complessa è proprio quella sulla flessibilità del 2017.La prossima Legge di stabilità insomma non sarà una passeggiata. L’obbiettivo del governo resta quello di disinnescare gli aumenti automatici dell’Iva, ma se sarà necessaria una correzione di bilancio per riportare nel 2017 il deficit in linea con i parametri Ue bisognerà capire dove andare a recuperare le risorse necessarie. Occhi di nuovo puntati sulla spending review, tallone di Achille di questo governo (e dei precedenti) come dimostrano anche le dimissioni di Carlo Cottarelli prima e di Roberto Perotti poi. È il decreto Madia per il taglio delle partecipate approvato dal Consiglio di Stato il mese scorso a far ben sperare: punta a ridurre da circa ottomila a mille le società pubbliche. Peccato che il risparmio che potrebbe derivare da un simile intervento non sia mai stato quantificato e che, come rimarcato dal Consiglio di Stato, il decreto non preveda la presenza di un ente incaricato di assicurarsi che questa volta il taglio delle partecipate (più volte rimandato) avvenga per davvero.