Silvio Berlusconi sarebbe pronto a puntare su Giorgia Meloni e ad abbandonare il suo Guido Bertolaso. A farlo decidere alla marcia indietro nella corsa per la poltrona di sindaco di Roma sono stati i risultati impietosi della rilevazione condotta dall’amatissima Alessandra Ghisleri, che hanno inchiodato il candidato di Forza Italia, Guido Bertolaso, al 6 per cento. E che invece danno in continua ascesa Giorgia Meloni, la “reproba” che si è ribellata all’ex Cavaliere per schierarsi con Matteo Salvini.Nella Capitale si potrebbe perciò profilare una sfida tutta rosa tra la leader di Fratelli d’Italia e la grillina Virginia Raggi.La dolorosa scelta di Berlusconi dovrebbe essere compiuta entro questa mattina, dopo una riunione notturna con i fedelissimi. I quali, a dire il vero, avrebbero preferito convergere su Alfio Marchini, più moderato, più centrista e, soprattutto, sempre rispettoso nei confronti dell’anziano leader. Ma la logica dei numeri è impietosa. L’imprenditore romano non si scolla dall’eterno 10 -12 per cento. Quindi, nonostante la stima e il feeling, anche lui deve essere sacrificato. Berlusconi se vuole vincere deve convergere al più presto sulla Meloni.Intendiamoci, l’ex premier forzista non è per niente entusiasta della prospettiva di arrivare buon ultimo a sostenere la Meloni, che, candidandosi, gli ha fatto un vero e proprio sgarbo. Ma qui è in gioco la sopravvivenza di Forza Italia.Giorgia Meloni, che oggi apre la sua campagna elettorale al Pincio, insieme a Salvini, aspetta l’endorsement a braccia aperte. E certo non farà pesare all’anziano leader i suoi tentennamenti e si prepara a festeggiare. «Credo sia arrivato il momento di eleggere un sindaco donna e anche il premier», ha dichiarato ieri trionfalmente. E Salvini di rincalzo ha sottolineato: «A Roma vogliamo vincere».Resta da superare la resistenza di Bertolaso. L’ex capo della Protezione civile non avrebbe nessuna intenzione di ritirarsi. Anzi, si starebbe preparando a una strenua resistenza, minacciando perfino di correre da solo. Per lui va quindi trovata una onorevole via di uscita.