«Bisogna reagire e creare daccapo le condizioni del nostro stare insieme. Anche il progetto più convincente ha bisogno di una gamba politica che lo faccia camminare, di una organizzazione adeguata che metta capo a una unità di intenti e di azione pratica che valorizzi e non disperda le nostre forze. Gli attuali schemi non riescono a garantire del tutto questo ancoraggio al reale: non basta sommare le nostre forze ma è necessario che si cominci a ragionare in unottica veramente unitaria. È giunto il momento di federarci». Lo ribadisce il segretario della Lega, Matteo Salvini, in un intervento su Il Giornale, dopo la "disfatta" del centrodestra alle elezioni presidenziali. «Solo un nuovo contenitore politico delle forze di centrodestra, a cominciare da quelle che appoggiano il governo Draghi, può agire in modo incisivo. Per federarci - aggiunge - abbiamo bisogno di superare gli egoismi: non annullando, ma valorizzando le nostre differenze e facendole poi convergere in una sintesi in cui tutti si possano riconoscere. La Federazione dovrà avere una forte impronta liberale perché noi crediamo nellindividuo, nella sua capacità di perseguire un autonomo progetto di vita, nella sua iniziativa privata». «Il nostro modello può essere quello del Partito repubblicano americano: la federazione di centrodestra delle forze che appoggiano il governo Draghi sarà uno spazio politico ove troveranno ospitalità le varie anime e le diverse sensibilità di una cultura politica alternativa al progressismo di sinistra, tutte diverse, ma tutte protese verso uno stesso obiettivo politico. Ci troviamo a un bivio: vivacchiare può significare morire, decidersi per un cambiamento e federarsi è un rischio, ma anche unopportunità. È loccasione per cambiare il centrodestra e, con esso, trasformare, finalmente e in modo sostanziale, anche lItalia. Ora o mai più», conclude Salvini. Ma a questo punto il centrodestra forse non esiste più: «Il popolo di centrodestra continua a esistere ed è probabilmente più numeroso che in passato. Il problema è che alcuni dei partiti che dovrebbero rappresentarlo hanno rinunciato a farlo, preferendo seguire logiche tutte interne al Palazzo. Il problema, oggi, non sta tanto nei rapporti tra Fratelli dItalia e gli altri partiti di centrodestra ma riguarda il rapporto tra il popolo di centrodestra e quei partiti che hanno smesso di rappresentarli», dice invece la leader di Fratelli d'Italia. Quanto a Forza Italia, «deve decidere se vuole essere un valore aggiunto del centrodestra, o se vuole avere un rapporto privilegiato con il centrosinistra. Perché non si possono fare contemporaneamente entrambe le cose. Purtroppo, la debolezza dimostrata dal centrodestra in occasione dellelezione del presidente della Repubblica nasce, in buona parte, proprio dalla poca convinzione di Forza Italia. Ed è paradossale anche questo, visto che la vicenda si è aperta con la nostra disponibilità a sostenere lealmente Silvio Berlusconi». «La verità - incalza Meloni - è che i partiti della maggioranza hanno consegnato la nostra democrazia nelle mani di Draghi e Mattarella. E hanno fatto anche unaltra scelta fondamentale che si deve avere il coraggio di ammettere e di cui tutti mi auguro siano consapevoli: la nascita, attorno allelezione del capo dello Stato, di una maggioranza politica». Fratelli dItalia continuerà la sua «opposizione patriottica a un governo che crediamo non stia facendo bene. Sosterremo ogni iniziativa che reputiamo utile e ben fatta e ci opporremo, da persone libere, a quelle che non condividiamo. Cosa che tutte le altre forze politiche non hanno la libertà di fare». Questa situazione ha una ricaduta sulla vita di tutti. In pratica si è riconfermato lassetto emergenziale: «Lo stato di perenne emergenza serve a una politica debole e a un Parlamento delegittimato a giustificare il fatto che sono ancora tutti incollati alle loro poltrone di governo e di parlamentari. Credo che siano molto preoccupati dallidea che la pandemia possa svanire velocemente», ha concluso Meloni.