“Noi stiamo facendo la storia, e dobbiamo esserne tutti consapevoli. E questo non prevede né pause né soste, ma tanto meno può consentire errori e passi falsi. Tutti noi abbiamo un compito molto più grande delle nostre aspettative e dei nostri desideri, e dobbiamo essere capaci di tenerlo ben presente ogni giorno. Soprattutto quando possono presentarsi delle difficoltà. È il lavoro, lo spirito di sacrificio, la determinazione che ci hanno portato al governo della Nazione e che ci consentiranno di continuare a difendere gli interessi del nostro popolo. Nient'altro. Gli italiani credono in noi più di quanto a volte sembriamo crederci noi”. Sono le parole di Giorgia Meloni all'Esecutivo di FdI, che alludendo evidentemente al caso Boccia-Sangiuliano, invita i suoi a non perdere di vista gli obiettivi. 

“Dobbiamo anche essere consapevoli che non ci viene perdonato nulla e che nulla ci verrà perdonato. Quando i nostri avversari non hanno trovato nulla per attaccare, hanno dovuto inventarsi di sana piana notizie false per farlo. E quando qualcuno ha compiuto un passo falso, hanno utilizzato ogni strumento a disposizione per colpirci. Siamo sempre stati i giudici più implacabili di noi stessi, e dobbiamo continuare ad esserlo, perché l'occasione storica che ci hanno dato i cittadini non merita di essere sprecata per un errore, una distrazione o una sbavatura. Non possiamo permetterci di prestare il fianco”. 

La bacchettata in mattinata era arrivata anche dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, che ha invitato Sangiuliano a maggiore cautela. “Io non sono qualificato per dare consigli a nessuno. Io non ho nemmeno una pagina di Facebook e di Twitter, perché sono fonti molte volte di equivoci e di fake news. Certamente, l'invito alla cautela quando si occupano posti di responsabilità. Ma questo non significa affatto che sia una critica, vedremo come andrà”, ha detto il guardasigilli a SkyTg24 rispondendo a una domanda sul caso. 

Per quanto riguarda la vicenda di Arianna Meloni, per la quale secondo Alessandro Sallusti sarebbe pronta un’indagine, il ministro è netto. Un complotto della magistratura? “Non lo vedo, si è trattato di una ipotesi giornalistica che non ha avuto seguito e penso sia ormai quasi dimenticata”, ha detto Nordio. “Per quanto ne so io, mi fido di quello che ho sentito dire dai magistrati, cioè che non ci sono informazioni di garanzia. La riforma Nordio impone che l'informazione di garanzia non sia più un biglietto sommario ma che indichi analiticamente gli elementi dell'accusa. Se questo non è stato mandato, non so da dove vengano queste notizie. Il momento estivo è magari un momento in cui si enfatizzano delle ipotesi che si rilevano infondate. Per quanto mi riguarda, è un discorso che non saprei come affrontare”.