I parlamentari del M5S hanno dato mandato ai due capigruppo, Davide Crippa alla Camera e Ettore Licheri al Senato, per chiedere un incontro chiarificatore tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte, un'assemblea parlamentare a cui anche deputati e senatori grillini chiedono di prendere parte. Nel frattempo un gruppo di eletti del Movimento ha espressamente diffidato il Comitato di garanzia, chiedendo un voto su Rousseau. La diffida è stata sottoscritta dalle consigliere regionali Francesca De Vito, Antonella Laricchia, Marì Muscarà e da un cospicuo numero di consiglieri comunali, tra cui Matteo Brambilla e Raffaella Andreola, e municipali. Nella lettera il Comitato di garanzia del M5S è stato formalmente invitato «a porre in essere quanto necessario per procedere agli adempimenti prodromici alle votazioni per consentire l'elezione dei componenti del Comitato direttivo tramite voto sul Rousseau, unica piattaforma abilitata, e ad astenersi dall'avviare procedure per eventuali modifiche statutarie diverse da quelle indicate dagli Stati Generali» La diffida - che arriva proprio mentre scade l'ultimatum di Beppe Grillo a Vito Crimi - si fonda sul presupposto che «la mancata attuazione di quanto stabilito dall'assemblea degli iscritti e prescritto dallo statuto costituisce grave, irreparabile e non più tollerabile lesione dei diritti degli associati e in primo luogo del diritto di concorrere alla decisioni fondamentali per l'azione politica del Movimento 5 Stelle quali appunto l'elezione dei componenti del Comitato direttivo». Nelle ore più calde della contesa tra Conte e Grillo si chiede che qualcuno «garantisca le regole e non le stravolga», fino all'appello finale: «Per il bene del Movimento non c'è tempo da perdere: si presentino le candidature per il Comitato direttivo e si ricominci a ragionare di democrazia, partecipazione e condivisione».